Fatuzzo e i piatti all'aragosta:
«Pranzi per l'attività politica»

«Pranzi di lavoro per l'attività politica». È così che Elisabetta Fatuzzo, consigliere regionale bergamasco della Lista Pensionati, avrebbe giustificato davanti agli inquirenti milanesi i soldi spesi in alcuni ristoranti e rimborsati con contributi pubblici.

«Pranzi di lavoro per l'attività politica». È così che Elisabetta Fatuzzo, consigliere regionale bergamasco della Lista Pensionati, avrebbe giustificato davanti agli inquirenti milanesi i soldi spesi in alcuni ristoranti e rimborsati con contributi pubblici.

La leader regionale dei Pensionati si è presentata martedì mattina al Palazzo di Giustizia di Milano davanti al pm Paolo Filippini, uno dei titolari della maxi-inchiesta sulle presunte spese «allegre» al Pirellone, per l'interrogatorio e ha deciso di rispondere a tutte le domande per circa due ore.

Una scelta «controcorrente» rispetto a molti suoi colleghi – sono 91 gli indagati in totale tra maggioranza e opposizione – che o non si sono presentati davanti ai magistrati o hanno depositato memorie scritte.

«Fatuzzo ha fornito chiarimenti su ogni spesa contestata – ha spiegato l'avvocato Marco Cortinovis che la difende assieme al legale Paolo Botteon, entrambi del Foro di Bergamo – precisando che rientravano tutte nella sua attività istituzionale e nel suo mandato di consigliere regionale».

Gli investigatori della Guardia di Finanza avevano allegato all'invito a comparire per peculato, notificato alla consigliera settimana scorsa, un elenco di «uscite» per un totale di 22.324 euro, tra cui molti pranzi, tra i 100 e i 200 euro, soprattutto nel 2008 e nel 2009, anni in cui la consigliera si sarebbe fatta rimborsare circa 14 mila euro. Tra le contestazioni anche gli ormai noti «quattro coperti» per «tagliata di aragosta» il 27 luglio 2009, costati 200 euro.

Tutto su L'Eco di Bergamo 6 febbraio

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