«Ti lascio 300 mila € in eredità»
Ma era solamente una truffa

Una donazione di 300 mila euro, da una persona quasi sconosciuta, in un momento delicato della propria vita. Sembrava un sogno, per un tunisino di 48 anni. Ma la realtà si è poi rivelata per quello che era: una truffa di vaste proporzioni.

Una donazione di 300 mila euro, da una persona quasi sconosciuta, in un momento delicato della propria vita. Sembrava un sogno, per un tunisino di 48 anni. Ma la realtà si è poi rivelata per quello che era: una truffa di vaste proporzioni.

La vicenda la racconta lui stesso insieme al notaio Guido De Rosa, che lo sta assistendo per uscirne senza danni. «Circa due mesi fa, tramite Facebook ho cominciato a chattare con una persona – racconta la vittima, che preferisce mantenere l'anonimato –. Giorno dopo giorno le nostre conversazioni si sono fatte sempre più fitte e siamo entrati in confidenza. Questa persona mi ha rivelato di essere in fin di vita per un cancro alla gola. Poi mi ha confidato di essere una persona molto ricca, titolare di una ditta che importava ed esportava cacao in Costa d'Avorio, e che voleva lasciare a me una bella somma di denaro perché non aveva nessun caro a cui lasciarla».

Ma la storia della bella amicizia nata in rete ha qualche punto oscuro, e il tunisino si insospettisce: «Mi ha offerto 300 mila euro, ma la mia prima reazione è stata molto diffidente. Ho provato a chiedergli maggiori informazioni, ma rimaneva sempre molto vago. Nonostante questo aveva un modo di comunicare incredibile: non so come, ma mi ha convinto ad approfondire la questione. Mi ha detto che dovevo versare 110 dollari a un notaio operativo in Costa d'Avorio, il quale avrebbe seguito l'operazione. L'ho fatto, ma non ero convinto: pochi giorni dopo mi ha chiesto di versare altri 2.900 dollari al notaio, ma a quel punto ho deciso che dovevo accertarmi che fosse tutto sicuro».

Viene chiamato in causa il notaio De Rosa, il quale a sua volta comincia a indagare: «Ho preso contatti subito col presunto notaio ivoriano – spiega – e mi sono fatto inviare documenti che potessero rassicurarci sulla sua posizione. Me ne ha inviati diversi, ma nessuno di loro mi convinceva: per questo mi sono rivolto all'ambasciata della Costa d'Avorio a Roma, ma non abbiamo ottenuto grosse informazioni. Così ho contattato il Consiglio dei notai della Costa d'Avorio, e in breve tempo ho ricevuto le risposte che cercavamo: il notaio non era un notaio e aveva rubato l'identità a un'altra persona».

A quel punto è stato chiaro che il tunisino era caduto nella rete di una truffa online e così, insieme al notaio De Rosa ha subito presentato un esposto denuncia alla Procura della Repubblica e alla Polizia postale. «Sono casi che capitano sempre più frequentemente – spiega il notaio –. Vogliamo dire alla gente che è nostro compito tutelare i cittadini in queste vicende, di rivolgersi a noi senza timore di dover sborsare chissà quali cifre perché offriamo regolarmente servizi di consulenza gratuiti e perché evitiamo che vengano rubate cifre molto importanti».

Federico Biffignandi

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