La Saita risponde all'appello della Diocesi
«Ora un impegno concreto e competente»

«Ho letto con molta attenzione e interesse la lettera aperta scritta dagli Uffici pastorali diocesani. Come candidata e come credente, mi sono sentita interpellata in prima persona in maniera forte». Il sindaco di Seriate Saita risponde all'appello della Diocesi.

«Ho letto con molta attenzione e interesse la lettera aperta scritta dagli Uffici pastorali diocesani. Come candidata e come credente, mi sono sentita interpellata in prima persona in maniera forte. I concetti chiari e le osservazioni stringenti esprimono forte preoccupazione per la politica che mostra debolezza etica, forti criticità e incapacità, ai vari livelli di governo, a progettare, attivare servizi e dare risposte adeguate ai bisogni della famiglia e delle persone». Inizia così la lettera del sindaco di Seriate Silvana Saita, indirizzata alla Diocesi di Bergamo.

«Anche nel nostro mondo, diventato villaggio globale, lo scenario culturale, economico, sociale e, purtroppo, anche quello politico, ha subìto una forte accelerazione perdendo contenuti, idealità e rigore morale. Questo vuoto viene colmato dall'antipolitica o, ancora peggio, disorienta le persone tanto da indurle a non votare. Ecco l'incedere dell'astensionismo, innegabile e per certi versi capibile - continua la sindachessa -. Ma è giusto ricordare che ci sono politici che si impegnano ogni giorno al servizio delle loro comunità, senza cadere nei giochi di potere, ma animati da valori e idealità. Perché, come cattolica, ritengo che l'impegno politico non può essere sradicato dalla realtà».

«Essere cattolici e abitare la città prendendosi cura di tutte le diverse realtà, non è sufficiente se non si è testimoni credibili. La tentazione di ridurre la fede a cosa privata, vivendo la realtà quotidiana in maniera da non confliggere con gli altri, è certamente più comodo che affermare valori difficili da vivere e testimoniare al servizio della comunità - prosegue Silvana Saita -. Tutti i temi toccati dalla lettera, nessuno escluso, sono di grande valenza politica e sociale, ma afferiscono tutti alla persona e alla sua dignità. Il ruolo di chi è impegnato in politica non può prescindere dal valutare con discernimento e forte senso di responsabilità ogni azione e ogni singola scelta».

«Personalmente, come assessore prima e come sindaco poi, mi sono impegnata sempre per il bene comune, per tutti i miei cittadini, per l'ambito e per il territorio. Seriate è un esempio di comune virtuoso, con bilancio sano, azzeramento del debito procapite, servizi sociali di qualità in risposta ai bisogni delle diverse fasce d'età, un sistema bibliotecario funzionante e all'avanguardia. Tutto questo nonostante i drastici tagli alle risorse. È un Comune trasparente che ha anticipato di un anno il decreto anticorruzione attivando servizi di trasparenza e semplificazione burocratica per migliorare la gestione amministrativa e permettere ai cittadini di controllare l'operato di noi amministratori. Nel decadimento politico credo che, a livello locale, la gente sappia distinguere tra la cattiva e la buona politica - va avanti la Saita -. Dopo due mandati da sindaco, accettare la candidatura come consigliere regionale, significa portare in Lombardia l'impegno rigoroso e le competenze acquisite per il sociale, la scuola, lasciando libertà di scelta ai genitori, e per un welfare più equo per i cittadini e per la famiglia, soggetto attivo e grande risorsa della comunità. Oggi, infatti, spesso sono i nonni a sostenere nipoti e figli, come sperimento personalmente. La mia sfida da sindaco e da presidente dell'Ambito territoriale di Seriate è stata quella di innovare e declinare gli interventi secondo i nuovi bisogni che una società in continuo movimento ci presenta. Si è per questo lavorato assiduamente per costruire un sistema di welfare integrato e coordinato nel pieno rispetto delle specificità locali dei diversi territori, a garanzia e tutela dei diritti dei cittadini, migliorandone la qualità della vita attraverso l'attivazione di politiche di sostegno alla famiglia».

«Un modello efficiente nella programmazione, efficace nella diversificazione dei servizi, ben sperimentato nella capacità progettuale e pronto per essere replicato anche in Regione Lombardia per applicare finalmente la sussidiarietà verticale così da garantire, da un punto di vista politico, l'autonomia dei Comuni e, sotto l'aspetto economico, un utilizzo delle risorse più razionale e più mirato ai bisogni di ciascun territorio - conclude Silvana Saita -. La realtà in cui viviamo è una realtà straordinariamente ricca, ma anche problematica e difficile. Anche la notizia delle dimissioni del Santo Padre ci lascia stupiti pur apprezzando il coraggio e l'alto senso di responsabilità per un gesto che merita solo rispetto. Viviamo un tempo di cambiamenti che è comunque aperto alla speranza e quindi tutti siamo chiamati a impegnarci, con rigore e passione, nelle realtà in cui viviamo».

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