Fungo tossico, sequestrati i filtri
Nicora: alcuni casi già ai Riuniti

La pista dell'aspergillo, il fungo a cui sono risultati positivi 4 pazienti morti all'ospedale Papa Giovanni XXIII, non sembra portare verso l'omicidio colposo. Il dg Carlo Nicora osserva che «ai Riuniti si verificavano in media due casi del genere ogni mese».

La pista dell'aspergillo, il fungo a cui sono risultati positivi quattro pazienti morti in terapia intensiva all'ospedale Papa Giovanni XXIII, non sembra portare verso l'omicidio colposo.

Gli atti acquisiti giovedì dalla Guardia di Finanza sembrano infatti destinati piuttosto a confluire – come spia di eventuali malfunzionamenti strutturali – nell'indagine già in corso per abuso d'ufficio e turbativa d'asta. Le Fiamme gialle, oltre alle cartelle cliniche, hanno sequestrato – a campione – i filtri dell'aria, che ora saranno sottoposti a consulenza tecnica. E mentre Ignazio Marino, presidente della commissione Sanità del Senato, afferma che «non siamo di fronte a uno scandalo», il direttore generale dell'Azienda ospedaliera, Carlo Nicora, osserva che «ai Riuniti si verificavano in media due casi del genere ogni mese».

«Facciamo prevenzione, non corriamo ai ripari - aggiunge Nicora -: per questo cambiamo tutti i filtri, nonostante la qualità dell'aria fosse ben sopra gli standard anche dopo la positività all'aspergillus dei pazienti. L'aria da campagna elettorale non ha giovato a un evento che è piuttosto comune. E che anche ai vecchi Riuniti si era verificato. Ma in quel caso, però, nessuno ha detto niente».

«Che ora ogni cosa che accade qui dentro possa essere ricondotta alla presunta fretta del trasloco è questione che ho messo in conto. Ma i fatti parlano da soli: ai vecchi Riuniti avevamo 200 Uta (Unità di trattamento aria), qui ne abbiamo ben più di 400, i quattro casi di decessi non sono dovuti a infezioni da aspergillus, non c'è alcuna correlazione. Abbiamo fatto tutte le verifiche del caso sull'impianto di aerazione e tutto era ben al di sopra dei parametri – sottolinea Nicora – . Cionostante abbiamo deciso di cambiare tutti i filtri. Così come il nostro direttore sanitario decise, prima di aprire l'ospedale, di amplificare e potenziare l'impianto antilegionella. Ma certo non posso non notare che certe polemiche sembrano quasi calcolate: l'aspergillus esiste ovunque, anche ai Riuniti si erano registrati casi di colonizzazione, ma certo non c'è stato tutto questo allarme».

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