Albertini: «Farò perdere il Pdl
In Regione vincerà Ambrosoli»

Ma lei non si sente un po' sedotto e abbandonato dopo che Formigoni è tornato nei ranghi? «No. C'è stato questo accordo con la Lega che lo stesso Maroni ha definito contro natura e il nostro progetto non era più praticabile». Parole di Albertini.

Ma lei non si sente un po' sedotto e abbandonato dopo che Formigoni è tornato nei ranghi? «No. C'è stato questo accordo con la Lega che lo stesso Maroni ha definito contro natura e il nostro progetto non era più praticabile. Un caso di cinismo professionale e convenienza politica».

Gabriele Albertini, già sindaco di Milano, è come al solito pacato: ma affilato come un rasoio. Da candidato del Popolo della libertà senza la Lega si è ritrovato a correre da solo come candidato presidente (e capolista al Senato), ma alla testa del movimento centrista Lombardia Civica. «Il nostro è un progetto oltre, per qualcun altro certe scelte sono più legate al momento, al posto che si occupa e al potere che si conquista».

Dica la verità: non ha mai pensato di fare un passo indietro e ritirarsi dalla corsa al Pirellone?
«Onestamente no. Certo, abbiamo avuto dei problemi quando è sparito l'apparato formigoniano e dovevamo raccogliere le firme: è stato un miracolo del civismo».

Chi vince in Lombardia?
«Al Senato il centrodestra e in Regione Ambrosoli».

Ne è convinto?
«Convintissimo. E per un motivo aritmetico: mentre al Senato ci sarà il voto della sinistra moderata distinto da quello dell'estrema sinistra, in Regione si ricompatterà tutto lo schieramento a favore di Ambrosoli. Che adesso è ancora un po' staccato, ma nelle ultime rilevazioni sta guadagnando terreno mentre Maroni ne sta perdendo».

Lei è l'uomo che potrebbe far perdere il centrodestra?
«Credo sia quello che pensasse Berlusconi quando mi ha offerto il posto al Senato poi dato al Celeste, a Formigoni».

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