Fontana fa la conta dei ministri:
«Venuti a Bergamo, ma senza utilità»

Passerelle tante, risultati zero. È il lapidario giudizio di Gregorio Fontana, candidato Pdl (e deputato uscente) alla Camera sui ministri del governo Monti e il loro tour dei mesi scorsi nella Bergamasca.

Passerelle tante, risultati zero. È il lapidario giudizio di Gregorio Fontana, candidato Pdl (e deputato uscente) alla Camera sui ministri del governo Monti e il loro tour dei mesi scorsi nella Bergamasca: «Passerelle buone solo per fare relazioni pubbliche e dare visibilità ad un governo che ha messo in ginocchio il Paese». In numeri, «abbiamo visto ministri per 13 volti in soli 13 mesi, premier compreso e senza contare i sottosegretari. Credo si tratti di un record. Ma più che portare risorse alla nostra terra hanno consentito di sottrarne: in questi mesi Bergamo ha perso molti fondi e molte occasioni: dai tagli continui e scriteriati agli enti locali, che ormai ci hanno messo in ginocchio, alla scuola di magistratura, scippata dopo aver speso tante risorse. L'elenco è davvero lungo»

Visti dal lato di Fontana, i risultati dei tredici mesi di Governo Monti per Bergamo non si discostano dal bilancio nazionale: «Basta mettere in fila i dati macroeconomici (debito, Pil, disoccupazione, consumi, inflazione) per rendersi conto di quello che è successo: è un massacro». «Se potessimo fare una fotografia del prima e del dopo all'Italia, come si fa per pubblicizzare i prodotti dimagranti, l'immagine sarebbe davvero desolante: la cura debilitante di Monti ha funzionato alla perfezione. I tecnici sono stati dei campioni dello spreco, hanno issato la bandiera della spending review ma alla fine si sono affidati al solito "tassa e spendi". Per Bergamo e per tutto il Paese si tratta di un salasso insopportabile».

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 20 febbraio

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