Giannino, dimissioni irrevocabili
Ma rimane candidato premier

«È una regola secca: chi sbaglia paga. Deve valere in politica e soldi pubblici, io comincio dal privato. Ora giù a pestare dx, sx e centro!». Così Oscar Giannino su Twitter dopo aver annunciato le sue «dimissioni irrevocabili» da «Fare per fermare il declino».

«È una regola secca: chi sbaglia paga. Deve valere in politica e soldi pubblici, io comincio dal privato. Ora giù a pestare dx, sx e centro!». Così Oscar Giannino su Twitter dopo aver annunciato le sue «dimissioni irrevocabili» da «Fare per fermare il declino».

I membri della direzione di «Fare per fermare il declino» si sono riuniti nella mattinata di mercoledì 20 febbraio in un albergo nel quartiere Esquilino a Roma. Ha aperto Oscar Giannino - che si è presentato dimissionario - per spiegare il bluff del master a Chicago e, a quanto si apprende, l'intervento è stato intervallato da reazioni di altri componenti, alcuni collegati telefonicamente dall'estero, come Luigi Zingales da Chicago che aveva fatto scoppiare il caso.

Alla fine, nel pomeriggio, l'avvocato Silvia Enrico è stata nominata nuovo presidente di «Fare per fermare il declino» dopo le dimissioni irrevocabili di Oscar Giannino. Lo ha deciso la direzione del movimento. «È una scelta rivoluzionaria, come sono le nostre scelte, una donna al vertice del partito e mi sembra che sia uno degli elementi innovativi del modo di far politica che abbiamo portato in Italia. Chi sbaglia paga e lascia il ruolo», ha commentato Alberto Saravalle.

Oscar Giannino «rimane il nostro candidato premier» e, se verrà eletto, «auspichiamo che non si dimetta». Lo ha sottolineato il nuovo presidente di «Fare per fermare il declino», Silvia Enrico, parlando con i giornalisti subito dopo la sua elezione alla guida del movimento successiva alle dimissioni dello stesso Giannino. «Siamo orgogliosi di averlo candidato nelle nostre liste. Le decisioni che assumerà successivamente le comunicherà soltanto lui», ha aggiunto.

La Direzione, in un albergo romano vicino alla stazione Termini, è durata da mezzogiorno fino alle 17. «È stata una riunione molto lunga - ha commentato Enrico - rivendico con orgoglio il lavoro fatto e i nostri valori. Anche in questo momento dimostriamo la nostra capacità di essere diversi dall'offerta politica data fino ad ora».

«Oggi ripartiamo con maggior vigore, pronti ad affrontare gli ultimi giorni di campagna elettorale, consci delle nostre capacità e del valore delle persone. Auspichiamo che Oscar continui il suo impegno politico e che non si dimetta dopo un'eventuale elezione».

Secondo Enrico, Giannino non ha espresso in Direzione le sue intenzioni su eventuali dimissioni. «Sono decisioni che Oscar assumerà una volta conclusa la fase elettorale - ha spiegato Enrico -. Oggi sono rimesse soltanto a lui. Ma farà ancora campagna elettorale».

Giannino non si è presentato ai giornalisti al termine della Direzione nazionale del partito. A parlare con la stampa ha mandato prima un portavoce e quindi la neopresidente del partito, Enrico. Giannino si è allontanato prima da un'altra uscita. Secondo quanto trapelato, Giannino è stato irremovibile nella sua volontà di dimettersi. La discussione all'interno della Direzione è stata tuttavia molto lunga e a tratti anche accesa.

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