Il Trony di via Ghislandi riduce gli spazi
«Ma ora vogliamo chiarezza»

Dopo le due multe da 5 mila euro cadauna e a qualche giorno dalla «chiusura per protesta» e dall'incontro con il sindaco di Bergamo Franco Tentorio, i soci del negozio di elettrodomestici a marchio Trony di via Ghislandi continuano il dialogo con il Comune di Bergamo.

Dopo le due multe da 5 mila euro cadauna e a qualche giorno dalla «chiusura per protesta» e dall'incontro con il sindaco di Bergamo Franco Tentorio, i soci del negozio di elettrodomestici a marchio Trony di via Ghislandi continuano il dialogo con il Comune di Bergamo. E se da un lato cercano di andare incontro alle richieste dell'amministrazione comunale, adeguando gli spazi di vendita come previsto dalla normativa, con la riduzione degli stessi da 900 metri quadri a 400, dall'altro hanno sottoposto le sanzioni da pagare e la situazione intera ai propri avvocati.

«Ho appena ricevuto una telefonata dal Comune per fissare un appuntamento per mercoledì – spiega Paolo Maccarini, uno dei soci e legale rappresentante della società Mammoleggi e Maccarini srl –. Cerchiamo di muoverci nel modo giusto per adeguarci alle richieste che sono state fatte. Nel frattempo però il nostro avvocato sta esaminando tutta la pratica, perché sembra che ci siano delle incoerenze. La legge regionale è chiarissima sulla media superficie di vendita, ma il piano di governo del territorio ci impone il limite dei 400 metri quadri. Il problema è che l'introduzione del Pgt è successivo al nostro ingresso, che è avvenuto nel 2000. Ci sono una serie di cose poco chiare, vedremo di risolverle». 


Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 26 febbraio

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