Yara, nuove analisi sul Dna
Si analizzano anche i peli trovati

L'identikit dell'assassino di Yara è nel suo Dna. Una miriade di informazioni sul suo conto, a partire dalla traccia di sangue lasciata su slip e leggings. Previsto un nuovo accertamento sulla traccia al San Raffaele e sui peli trovati sulla vittima.

L'identikit dell'assassino di Yara è racchiuso nel suo Dna. Una miriade di informazioni sul suo conto, a partire dalla traccia di sangue lasciata sugli slip e sui leggings della vittima. Nei giorni scorsi il pm Letizia Ruggeri – pare su input della polizia, che segue le indagini sulla pista del dna – ha disposto un nuovo accertamento irripetibile sulla traccia di «ignoto 1» (così è stato ribattezzato l'uomo di cui è stata scoperta la traccia biologica). Il magistrato ha incaricato il Centro di genomica dell'ospedale «San Raffaele» di Milano di eseguire il sequenziamento del genoma dell'assassino.

L'inchiesta sulla morte di Yara sembra dunque avvitarsi sempre più fra le eliche del dna. Ma c'è un ma. Premessa: la traccia biologica trovata sugli slip e sui leggings di Yara è forse sangue dell'assassino. Forse, perché la sua natura è stata determinata per esclusione. Stando alla ricostruzione più plausibile, l'assassino potrebbe essersi ferito a un dito con la stessa lama con cui ha ferito la vittima.

Trattandosi di un accertamento irripetibile, potrà essere della partita anche la parte offesa, cioè la famiglia Gambirasio, tramite il proprio consulente di parte, il genetista forense Giorgio Portera, ex tenente dei Ris di Parma. Ma sono due gli accertamenti disposti nei giorni scorsi dal pm Ruggeri. A sorpresa, infatti, il magistrato ha dato ordine di procedere anche alle analisi di centinaia di minuscole tracce (peli e cellule epiteliali) trovate sulla vittima. Tracce fino a questo momento lasciate in disparte, perché ritenute secondarie: è probabile infatti che si tratti, nella maggior parte dei casi, di cellule della stessa vittima o di animali, perciò gli inquirenti avevano preferito concentrare gli sforzi sulle ricerche del dna compatibile con «ignoto 1». Ma a questo punto dell'inchiesta nulla può essere più tralasciato e perciò anche queste analisi verranno svolte.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 27 febbraio

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