I pellegrini bergamaschi a Roma:
che emozione, il Papa è sereno

«Io non pensavo di provare un'emozione così. Valeva la pena di fare tutto questo viaggio in pullman, di alzarsi presto la mattina. È dalle sette e mezza che siamo qui. Le parole del Papa così semplici. Mi ha colpito tanto quando ha detto che lui non se ne va».

«Io non pensavo di provare un'emozione così. Valeva la pena di fare tutto questo viaggio in pullman, di alzarsi presto la mattina. È dalle sette e mezza che siamo qui. Le parole del Papa così semplici. Mi ha colpito tanto quando ha detto che lui non se ne va, che non torna alla sua vita privata, ma che resta qui per la preghiera, che non si sposta dalla croce di Cristo».

Sono le parole di uno dei pellegrini che non ha voluto perdersi l'ultima udienza pubblica di Benedetto XVI mercoledì matina 27 febbraio a Roma, dove si sono radunati 250 mila pellegrini che hanno affollato la piaza e parzialmente via della Conciliazione.

Difficile dire quanti sia arrivati da Bergamo per salutare il Papa. Cento si sono organizzati con la Ovet, ma c'erano anche altri gruppi, come quello di Mozzanica, con tanto di striscione, quello di Albino. Grazie. Scritto sugli striscioni, in tutte le lingue.

La mattina dei pellegrini bergamaschi era comiciata prima dell'alba quando hanno lasciato l'istituto che li ha ospitati per la notte. I pellegrini bergamaschi hanno trovato posto sparsi in diversi settori sotto il cielo limpido e il sole che si sollevava sopra il colonnato del Bernini.

Dice don Lucio Carminati, economo della diocesi di Bergamo: «Mi sono molto emozionato. Il Papa ci ha spinto a guardare il futuro con fiducia, ha dato un grande messaggio di ottimismo. Io confesso che non ero riuscito a capire il suo passo, che ero triste, immalinconito. Adesso invece sono sereno perché ho visto sereno il Papa, ho capito che la sua è una scelta positiva, che lui non lascia la Chiesa, ma resta nel suo cuore con la sua presenza, la sua preghiera, resta accanto al crocifisso, con noi».

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