Adozioni, il numero resta stabile
Ora un protocollo Asl-Tribunale

Il tribunale per i minorenni di Brescia e le Asl lombarde (Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova e Valle Camonica-Sebino) hanno firmato un protocollo per la definizione delle linee guida in materia di adozione nazionale e internazionale.

Il tribunale per i minorenni di Brescia e le Asl lombarde (Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova e Valle Camonica-Sebino) hanno firmato un protocollo per la definizione delle linee guida in materia di adozione nazionale e internazionale.

Un fenomeno, quello delle adozioni, che non registra flessioni: secondo i dati del tribunale si è mantenuto costante nell'ultimo triennio.

In Regione Lombardia gli adempimenti relativi all'adozione nazionale e internazionale sono svolti sul territorio dai servizi competenti delle Aziende Sanitarie Locali, nell'ambito dell'attività dei Consultori familiari.

Al fine di definire l'operatività individuale degli organismi impegnati nel settore dell'adozione, gli snodi di comunicazione, di scambio di formazione e di collaborazione per ciascuna fase del percorso adottivo, con l'obiettivo anche di assicurare una risposta in tempi ragionevoli, si è attivato un gruppo di lavoro composto da giudici del Tribunale per i minorenni e le 5 Asl.

Il protocollo è stato definito un importante frutto del lavoro svolto insieme: è lo specchio di numerosi punti di intesa e di raccordo,  che consentiranno di migliorare il livello di comunicazione tra le diverse istituzioni e l'applicazione di buone prassi.

Fra gli obiettivi fondamentali dell'iniziativa quello di rafforzare tra gli attori dell'iter adottivo la consuetudine al confronto e all'esplicitazione dei propri quadri di riferimento concettuali, alla ricerca di una modalità operativa funzionale ed efficace alla presa in carico delle singole situazioni.

Un secondo obiettivo è quello di  garantire l'informazione e la formazione delle coppie, anche  nella prospettiva di  avviare  rapporti di fiducia e collaborazione positiva tra famiglie e istituzioni. Poi quello di individuare ipotesi migliorative per una più efficace interazione tra i diversi enti coinvolti ed una più adeguata definizione delle prassi operative, dei criteri di idoneità della coppia e delle modalità di comunicazione, al fine di garantire a tutte le famiglie che si candidano per l'adozione un valido percorso informativo, formativo e valutativo.

L'ultimo obiettivo è quello di tutelare il bambino adottabile, offrendogli le migliori possibilità di integrazione nel nuovo nucleo adottivo, inteso anche come contesto sociale, attraverso azioni di sostegno offerte alla coppia e al minore.

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