Simulata la tragedia di Chiara
Ma il test deve essere ripetuto

Fa impressione veder scivolare di nuovo quella camera d'aria sulla neve, fino al burrone. Questa volta trasportava soltanto sacchi di juta. Lo scorso 4 gennaio, invece, a bordo di quel gommoncino c'erano Chiara Pappalardo, quindicenne scout di Cinisello Balsamo, e una sua amica di 12 anni.

Per una tragica fatalità, la camera d'aria acquistò una tale velocità, da infrangersi contro la barriera di protezione, che si ruppe: la ragazzina di 12 anni si salvò, rimanendo impigliata alla rete. Chiara proseguì la sua corsa incontrollata per qualche metro, per poi precipitare nel vuoto e trovare la morte. Ieri mattina i periti incaricati dal gip Tino Palestra hanno effettuato una simulazione della tragica discesa, allo scopo di ricostruire la dinamica dell'incidente.

Alla perizia – oltre al gip Palestra – hanno preso parte i periti incaricati, Paolo Zanga e il collega Ubaldo Mazzoncini, Mario Marzani (consulente del pm Gaverini). Nell'inchiesta aperta per omicidio colposo figurano al momento indagati sei capi scout (tutti di Cinisello Balsamo), assistiti dagli avvocati Corrado Limentani e Luca Manici.

Indagato anche il titolare dell'agriturismo, Steven Rodigari: per lui erano presenti gli avvocati Emilio Gueli e Paolo Birolini, con i consulenti di parte. Per la parte offesa (i genitori di Chiara, c'erano l'avvocato Maria Vanzanella, con il consulente Sandro Ganz.

Dalle prime risultanze, pare che l'esperimento giudiziale non sia stato del tutto soddisfacente: al sole la temperatura a tratti avrebbe raggiunto addirittura i 26 gradi. La neve, inoltre, è parsa poca rispetto allo stato dei luoghi del 4 gennaio. I periti stanno ipotizzando di ripetere le prove in un pendio di simili caratteristiche, ma in altro luogo più innevato.