Brebemi, apertura anticipata di tratti
Parlano i sindaci: è più sì che no

«Sarebbe un importante segnale per il territorio, anche se rimarrebbe da sciogliere il nodo Milano». Così dai sindaci attraversati dal tracciato della Brebemi è stata accolta la notizia che alcuni tratti dell'autostrada potrebbero aprire prima della fine del 2013.

«Sarebbe un importante segnale per il territorio, anche se rimarrebbe da sciogliere il nodo Milano». Così dai sindaci dei comuni bergamaschi attraversati dal tracciato della Brebemi è stata accolta la notizia che alcuni tratti dell'autostrada potrebbero aprire al traffico prima della fine del 2013.

Ad annunciarlo erano stati venerdì, in occasione della firma della convenzione con il Parco Oglio Nord, il presidente della società Francesco Bettoni e il direttore Duilio Allegrini. Nei prossimi giorni verranno assegnati i lavori per la stesura sull'autostrada dell'ultimo strato di asfalto (quello drenante), «dopodiché - aveva affermato Allegrini -, sarebbe un peccato lasciare chiusi i tratti già completati».

I tratti candidati all'apertura anticipata sono quelli compresi fra la barriera di Chiari-Castrezzato e il centro di manutenzione di Fara Olivana, a essere molto ottimisti, fino al casello Treviglio est-Caravaggio. Comunque, già solo l'apertura dei caselli di Chiari, Calcio-Antegnate e Fara Olivana-Romano secondo i sindaci della Bassa sarebbe un importante segnale per il territorio.

«I nostri cittadini - dice Michele Lamera di Romano -, finalmente potranno constatare che l'autostrada Brebemi di cui si è parlato tanto, negli ultimi tempi soprattutto per i suoi problemi, è finalmente realtà». Ma avrebbe anche una sua utilità o sarebbe solo un'operazione d'immagine?

Il sindaco di Caravaggio, Giuseppe Prevedini, è sempre stato un forte sostenitore della costruzione della Brebemi. Non tanto, invece, della sua apertura anticipata: «Non abbiamo mai parlato nel collegio di vigilanza di questa possibilità - afferma -. Così, su due piedi, non mi sembra una scelta azzeccata soprattutto perché, una volta percorso il pezzo di autostrada aperto, tutti i mezzi diretti a Milano dovranno comunque uscire e riversarsi di nuovo sulla viabilità locale».

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