Neve primaverile, allarme valanghe
Anticipare le ore delle escursioni

L'inverno finisce sul calendario, ma non in montagna. Regola forse banale ma aurea. Perché troppo spesso c'è chi se la dimentica, avventurandosi là dove invece non si dovrebbe andare. Rischio valanghe. Di questo stiamo parlando.

L'inverno finisce sul calendario, ma non in montagna. Regola forse banale ma aurea. Perché troppo spesso c'è chi se la dimentica, avventurandosi là dove invece non si dovrebbe andare. Rischio valanghe. Di questo stiamo parlando.

E se quest'anno, almeno finora, sulle Orobie bergamasche è andata bene, non è il caso di abbassare la guardia. Nevicate primaverili e rialzo delle temperature rappresentano infatti ulteriori variabili che vanno a inserirsi in un mosaico di per sé già articolato. A complicare il tutto una pratica – quella delle ciaspole – in costante aumento, ma molto spesso accompagnata da una scarsa attenzione per la sicurezza.

I rischi cambiano di stagione in stagione, per non dire di giornata in giornata. È il caso delle valanghe: con il passare delle settimane il manto si trasforma e si va incontro a rischi diversi. In genere si tratta di distacchi più pesanti, ma che comunque si possono sempre verificare.

Il consiglio? Prudenza, una consultazione assidua dei bollettini meteo e di rischio valanghe, ma anche alcuni accorgimenti di «stagione». Più le temperature si alzano e più è fondamentale anticipare i tempi dell'escursione. E poi dotarsi di Arva, pala e sonda, ovvero quel kit di autosoccorso che, purtroppo, tra i ciaspolatori è ancora uno strumento sconosciuto.

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