«Sequestrata» dal bancomat a Romano
Donna liberata dopo oltre un'ora

Porta del bancomat in tilt a Romano e devono arrivano i pompieri, i carabinieri e i vigilantes per liberare una donna che era rimasta chiusa dentro. La donna entrata per fare un prelievo sabato 16 marzo, è rimasta per oltre un'ora prigioniera nel locale.

Porta del bancomat in tilt a Romano e devono arrivano i pompieri, i carabinieri e i vigilantes per liberare una donna che era rimasta chiusa dentro. La donna entrata per fare un prelievo sabato 16 marzo, è rimasta per oltre un'ora prigioniera nel locale per colpa della porta d'ingresso che proprio non si voleva aprire più.

Lo spazio bancomat interessato dalla vicenda è quello della filiale di Banca Intesa a Romano in piazza Longhi. Si tratta di uno ambiente moderno e tecnologicamente avanzato con casse funzionanti 24 ore su 24 e che permettono diverse operazioni a chi utilizza il bancomat. Il cliente deve prima aprire con la tessera una porta a vetri, accedere al locale e quindi fare le operazioni che vuole; poi attraverso la porta a vetri può uscire dal locale. Un'operazione elementare che diventa un problema quando la porta a vetri d'uscita si blocca e non c'è verso d'aprirla e quindi il cliente non può lasciare lo spazio dei bancomat.

Sabato pomeriggio la signora sequestrata non si aspettava certamente che per fare un prelievo ci volesse alla fine più di un'ora visti i tempi complessivi dell'operazione. Tempo che la donna ha trasxcorso tutto sommato tranquillamente in attesa che andassero a buon fine gli sforzi per liberarla. Dapprima ci hanno provato altri clienti che con il loro bancomat hanno cercato di aprire la porta come da procedura normale. Poi si sono arresi e sono arrivati sul posto una squadra dei vigili del fuoco volontari e una pattuglia dei Carabinieri di Romano. Frattanto sotto il porticato moderno della filiale di Romano di Banca Intesa si è radunata una piccola folla ad osservare le operazioni per liberare la signora rimasta chiusa dentro. Tra i presenti si sono sprecati i consigli: da chi si è improvvisato esperto di elettronica ed informatica, a chi ha sbrigativamente ipotizzato di lavorare con la mazza per buttare giù la porta capricciosa. Alla fine è arrivato un dipendente della società di sorveglianza fornito di una serie di chiavi. Una di queste ha permesso di aprire un'altra porta della banca e di raggiungere lo spazio bancomat. Ci sono stati attimi di suspance quando i soccorritori e la signora si sono trovati di fronte ad un'altra porta che non voleva aprirsi, ma l'inghippo è durato pochi minuti. Alla fine la signora, sequestrata dal bancomat, ce l'ha fatta.

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