Vergalli (Pd) e Messina (Sel), è festa
Per loro una Camera a testa

Una Camera a testa nella casa bergamasca Vergalli-Messina. Nessun timore: la coppia è più unita che mai. Anzi, sabato ha vissuto «una giornata bellissima e che ha fatto tutti felici» con Laura Boldrini alla Camera e Piero Grasso al Senato.

Una Camera a testa in casa Vergalli-Messina. Nessun timore: la coppia è più unita che mai. Anzi, sabato ha vissuto «una giornata bellissima e che ha fatto tutti felici». «Ora – scherzano – manca solo la premiership per Lorenzo». Per la cronaca quattro mesi di bimbo, tutto sorrisi.

Stiamo parlando di Marcella Messina, capolista alle ultime Regionali per il Sel, e Alberto Vergalli, già segretario cittadino del Pd. Dopo la delusione per l'esito del voto di febbraio e le incertezze degli ultimi giorni, il morale si è risollevato in tarda mattinata con l'elezione di Laura Boldrini, esponente dei vendoliani, a presidente di Montecitorio ed è schizzato alle stelle col bis serale, quando Piero Grasso, candidato dei democratici, è diventato l'equivalente a Palazzo Madama.

«Sono due candidature che nascono da un forte senso di responsabilità e serietà delle forze di centrosinistra e riflettono immediatamente la volontà di cambiare le istituzioni, aprirle alla società civile e a figure di riferimento per le loro virtù», commentano marito e moglie. Così se Boldrini «è l'esempio di umiltà contro la politica dello spreco», il già procuratore antimafia è il «simbolo della legalità». Vergalli non rinuncia anche a una «lettura tattica»: «Era un modo per vedere come si sarebbe comportato il Movimento 5 Stelle. Il centrosinistra ha allungato la mano per trovare un'intesa, ma i grillini si sono chiusi a riccio. Ma la politica ha la responsabilità della scelta, e per fortuna la politica più alta, anche in questo caso, le scelte le ha fatte».

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 17 marzo

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