Giulio filmato da una telecamera
Ispezionato il fondale del lago

Un video permette ora di riorientare le ricerche di Giulio Amighetti. Il biker venticinquenne di Costa Volpino, che non si trova da venerdì sera, è stato filmato da una telecamera presente sul cancello di un'abitazione privata di Ceratello. Ispezionato anche il lago.

Un video permetterà ora di riorganizzare e riorientare le ricerche di Giulio Amighetti. Il biker venticinquenne di Costa Volpino, che non si trova da venerdì sera, è stato filmato 15 minuti dopo essere uscito di casa per il suo allenamento in bici da una telecamera presente sul cancello di un'abitazione privata di Ceratello.

Il ragazzo si vede perfettamente nel video mentre, in sella alla sua mountain bike, pedala lungo il percoso che sale a Ceratello. Una notizia importante, una svolta per le ricerche perchè queste immagini riorientano le indagini e focalizzano i controlli nella zona, già comunque battuta nelle scorse ore.

Anche la giornata di lunedì 18 è stata all'insegna delle ricerche: dopo le 250 persone che domenica hanno setacciato sentieri e mulattiere tra Costa Volpino, Rogno, Lovere e Bossico, dall'alba di lunedì volontari e personale delle forze dell'ordine hanno continuato a cercare. Si tratta di una ottantina di persone che hanno battuto sentieri, dirupi e torrenti. La zona è molto ripida e impervia e il maltempo non ha aiutato nella ricerche.

Domenica le ricerche sono iniziate presto: sotto i primi fiocchi di neve sono state ripercorse le zone più vicine a Qualino, dove Amighetti si sarebbe recato per l'allenamento. Oltre al Soccorso alpino, mobilitati la Protezione civile, unità cinofile e i compagni del Rubgy Valcamonica, dove il giovane ha giocato fino alla scorsa stagione. L'elisoccorso ha sorvolato l'area ma senza individuare tracce utili. Con i volontari, sempre persenti i familiari che vivono queste ore con grande preoccupazione e angoscia, in attesa di avere notizie di Giulio.

Le ricerche sono proseguite tutto il giorno, nonostante il mezzo metro di neve che è caduta sopra i 700 metri e nel pomeriggio si sono avviate le prime ricerche anche nel lago da parte dei nuclei dei sub dei vigili del fuoco di Como e della protezione civile di Treviglio che hanno perlustrato le acque nella zona tra Castro e Riva di Solto. Ricerche imponenti, come lo stesso coordinatore dell soccorso alpino bergamasco ha confermato: un dispiegamento così massiccio di forze era stato attivato solo per Yara Gambirasio.

A fine giornata, il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico ha deciso di fermare per ora la fase attiva delle ricerche e di continuare a operare per la parte che riguarda il coordinamento. Continua quindi la collaborazione con le forze dell'ordine e le realtà impegnate in questi giorni, soprattutto per elaborare nuove strategie utili a ottenere un risultato positivo. I tecnici del Soccorso alpino sono comunque continuamente a disposizione e pronti a partire in ogni momento per uscite sul territorio, qualora fosse necessario.
L'area complessiva esaminata in questi giorni è di circa 1200 ettari, anche con tecniche di bonifica a maglia ristretta e con la verifica di tutti i percorsi possibili.

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