Patto e tagli: non si può far nulla
Assessore si dimette per protesta

«Il Comune può fare a meno dell'assessore al Bilancio, figura che ormai pare impossibilitata a incidere in modo diverso da ciò che gli encomiabili contabili comunali siano in grado, spesso loro malgrado, di suggerire». Giovanni Bacis si è dimesso.

«Il Comune può fare a meno dell'assessore al Bilancio, figura che ormai pare impossibilitata a incidere in modo diverso da ciò che gli encomiabili contabili comunali siano in grado, spesso loro malgrado, di suggerire». È un passaggio dell'amara lettera con cui mercoledì 20 marzo l'assessore al Bilancio di Verdellino, Giovanni Bacis, ha rimesso il suo mandato nelle mani del sindaco Giuseppe Maci.

Un gesto dimostrativo quello di Bacis, sindaco di Verdellino per dieci anni, che ha lo scopo di denunciare la difficile situazione economica in cui si trovano i Comuni a causa, a detta di tutti gli amministratori comunali, dei tagli dei trasferimento dello Stato e dei vincoli imposti dal patto di stabilità.

La decisione è arrivata tra l'altro proprio il giorno prima della manifestazione indetta per oggi, a Roma, dall'Anci per richiamare l'attenzione del futuro governo sull'esigenza che vengano allentati i vincoli del patto di stabilità, in modo che i Comuni possano utilizzare le risorse che hanno a disposizione per gli investimenti e i servizi pubblici.

La difficile situazione di Verdellino Bacis la riassume in poche righe nella sua lettera di dimissioni: «L'effetto accumulato dei tagli imposti negli ultimi due anni - scrive - determina un buco nel bilancio 2013 di circa 700 mila euro di entrate per la gestione dei servizi. Per recuperare tagli di spesa del medesimo importo saremmo costretti a "chiudere" le scuole del territorio, il cui mantenimento e sostegno costa alle casse comunali meno di 600 mila euro annui. Ipotesi evidentemente assurda e compensabile solo con aumenti di tassazione».

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