Appalti comunali, è protesta
Dopo Pasqua un nuovo incontro

Nel bandire le gare d'appalto il Comune di Bergamo può anche utilizzare il criterio del ribasso, ma occorre mettere dei paletti per evitare che ciò si riperquota sui salari dei lavoratori interessati. È il messaggio che i sindacati hanno portato a Palazzo Frizzoni.

Nel bandire le gare d'appalto il Comune di Bergamo può anche utilizzare il criterio del ribasso, ma occorre mettere dei paletti per evitare che ciò si riperquota sui salari dei lavoratori interessati. È il messaggio che i sindacati hanno portato a Palazzo Frizzoni.

Lo hanno fatto con un presidio organizzato da Cgil, Cisl e Uil dalle 15 alle 17 di venerdì davanti al palazzo del Comune. Con i rappresentanti dei sindacati (Lazzaroni per la Cgil, Citterio per la Cisl e Ricciardi per la Uil) in piazza sono scesi una cinquantina di lavoratori.

Si tratta, nella maggior parte dei casi, di dipendenti delle cooperative che hanno vinto l'appalto per i servizi sociali e culturali. Poiché le cooperative hanno ottenuto l'incarico offrendo ribassi considerevoli, i lavoratori si sono ritrovati ad essere sottopagati, precari con contratti che quasi sempre non vanno oltre i 3 mesi e senza alcuna prospettiva per il futuro.

Lavoratori che spesso (come nel caso di chi svolge nella pratica le mansioni di bibliotecario, oppure di assistente domiciliare) percepiscono molto meno dell'omologo dipendente del Comune che lavora al loro fianco.

Il sindaco Tentorio ha ricevuto la delegazione e, pur spiegando che la coperta è corta, ha assunto l'impegno di un incontro dopo la Pasqua per cercare di trovare una soluzione. Tra l'altro il problema è legato al fatto che, per mancanza di risorse, sono stati ridotti i servizi: questo, per i dipendenti delle cooperative, ha significato un'ulteriore riduzione del lavoro, e quindi dello stipendio.

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