Irene, in lacrime le infermiere
A Villongo un dolore straziante

C'è un andirivieni di persone nella casa di via Confalonieri 1 a Villongo. Tantissima gente entra con il volto affranto ed esce con il fazzoletto agli occhi. Dentro, dalla fotografia appoggiata sopra la bara, il sorriso di Irene scalda e strazia il cuore.

C'è un andirivieni di persone nella casa di via Confalonieri 1 a Villongo. Tantissima gente entra con il volto affranto ed esce con il fazzoletto agli occhi. Dentro, dalla fotografia appoggiata sopra la bara circondata da un giardino di fiori bianchi, il sorriso di Irene scalda e strazia il cuore.

Mamma Angela e la sorella Serena non la lasciano un istante e stringono mani, abbracciano la gente di una comunità che, come loro, è sotto choc.

Giacomo, il marito di quella bellissima ragazza bionda che tutti ricordano come un angelo, non si dà pace, un pezzo di cuore a quella bara, un altro alla loro Valentina. E la testa che si arrovella intorno a una serie di perché a cui nessuno sa rispondere.

Perché sua moglie è stata strappata alla vita a 35 anni, 18 giorni dopo essere diventata mamma. Perché l'ipertensione, perché la sindrome di Hellp, così, all'improvviso dopo una gravidanza senza un problema, perché queste cose che combinate hanno portato via, mercoledì, la donna che adorava e la mamma della sua secondogenita?

Perché se lo chiedono anche a Brescia i medici, le infermiere, tutti i professionisti della medicina che sotto il camice sono donne e uomini, mamme e papà. Impossibile restare solo delle professioniste della cura. Questa volta si sono fatte tutte mamme, zie. Perché Valentina è diventata un po' anche bimba loro.

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