Pasqua in carcere per il vescovo
Una detenuta: «Brezza di gioia»

Il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, come ogni anno ha voluto celebrare la Pasqua in carcere visitando i detenuti nella Casa circondariale di via Gleno. Molto toccante l'incontro nella sezione femminile. Una detenuta, a nome di tutte, ha sottolineato: «La sua visita è una brezza di pace e di gioia. Il suo è un messaggio di speranza che ci dà la forza di continuare un percorso detentivo spesso lungo e pesante».

Il vescovo ha offerto alle donne un ramo di ulivo e un'affettuosa stretta di mano dopo aver raccontato la sua esperienza nel carcere Verziano di Brescia: «Non so quanto io abbia dato a loro, sicuramente sono uscito arricchito dal loro amore e dalla loro umanità».

I detenuti e le detenute hanno voluto sottolineare come l'elezione di Papa Bergoglio, che ha lo stesso nome del vescovo Beschi, sia per loro motivo di speranza, soprattutto per la scelta compiuta dal pontefice di celebrare il Giovedì santo con i giovani dell'istituto penale per minori di Casal del Marmo.

«Il Papa - ha commentato Beschi -, scegliendo di non celebrare nella grandezza di San Pietro, lancia una provocazione a tutti. I suoi sono gesti semplici in cui si manifesta la forza dell'amore di Dio. Il carcere non dovrebbe essere percepito come luogo separato dal resto della società».

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