Investito, fu dimesso per bronchite
Morì 3 mesi dopo: medici prosciolti

Gli fu diagnosticata una «bronchite non specificata» quando, due giorni dopo l'investimento, si ripresentò ai Riuniti lamentando difficoltà respiratorie. Tobia Belotti fu dimesso per la seconda volta ma fu costretto a tornare. E non ne uscì più.

Gli fu diagnosticata persino una «bronchite non specificata» quando, due giorni dopo l'investimento, si ripresentò ai Riuniti lamentando difficoltà respiratorie. Tobia Belotti, 79 anni, di Sant'Omobono, fu dimesso per la seconda volta ma fu costretto a tornare allo stesso pronto soccorso 24 ore più tardi con i medesimi sintomi: solo allora scattò il ricovero in ospedale, dal quale il pensionato non sarebbe più uscito.

Morì, completamente paralizzato, tre mesi più tardi per lesioni midollari che, secondo il pm Carmen Pugliese, non sarebbero state tempestivamente diagnosticate. «Severi errori di valutazione clinica», per i quali il magistrato aveva chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di 5 medici dei Riuniti, accusati di omicidio colposo in concorso con il conducente dell'auto investitrice, un marocchino che ha già patteggiato un anno e due mesi con la condizionale.

Mercoledì 27 marzo, però, il gup Tino Palestra ha optato per il non luogo a procedere, «perché il fatto non sussiste». Non è stato provato il nesso di causalità fra il decesso e l'operato dei camici bianchi: insomma, non è detto che con un tempestivo intervento si sarebbe evitata la fine del settantanovenne.

Belotti viene investito a Sant'Omobono il 31 marzo 2009 e finisce ai Riuniti. Non manifesta evidenti sintomi neurologici, ma viene lo stesso sottoposto a tre radiografie e a una Tac per monitorare la zona delle vertebre cervicali. Non vengono rilevate lesioni midollari, solo un trauma cranico non commotivo. Dopo un periodo di osservazione di 24 ore, l'uomo viene dimesso.

Il 2 aprile l'anziano si ripresenta all'astanteria dei Riuniti dicendo di accusare difficoltà respiratorie. Non manifesta sintomi neurologici e, in più, nell'incidente ha rimediato un ematoma sotto la lingua: potrebbe essere quello, secondo una prima valutazione, a ostacolare la respirazione.

Il medico lo sottopone a una radiografia ai polmoni, poi lo dimette diagnosticando una «bronchite non specificata». Il giorno successivo Belotti è di nuovo al pronto soccorso, sempre con sintomi neurologici non evidenti. Stavolta viene ricoverato e sottoposto a risonanza magnetica. La stessa sera accuserà una paraplegia agli arti superiori, il preludio che lo porterà alla paralisi totale e ai tre mesi di agonia prima del decesso il 29 giugno 2009.

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