Caffè a prezzo pieno e no parenti
Adottate nuove regole in Regione

Dalla prossima seduta dell' assemblea, i consiglieri regionali lombardi dovranno pagare il prezzo pieno per il caffè e le bevande al bar delle buvette del Pirellone, devolvendo la differenza di costo a un fondo di solidarietà.

Dalla prossima seduta dell' assemblea, i consiglieri regionali lombardi dovranno pagare il prezzo pieno per il caffè e le bevande al bar delle buvette del Pirellone, devolvendo la differenza di costo a un fondo di solidarietà. I dipendenti invece potranno continuare a bere il caffè a prezzo calmierato, come prevede la convenzione tra il Consiglio regionale e la società che gestisce il servizio.

È quanto ha stabilito l'Ufficio di presidenza dell'assemblea, che giovedì 28 marzo si è riunito per la prima volta dopo l'insediamento e ha varato all'unanimità una serie di misure all'insegna della sobrietà e del risparmio delle spese.

Oltre al taglio degli sconti al bar - già annunciato mercoledì 27 in Aula dal nuovo presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo - sono state varate nuove regole per la gestione del personale dei gruppi politici, stabilendo che non potranno essere impiegati coniugi e parenti «entro il secondo grado» di consiglieri, assessori e sottosegretari.

«Abbiamo ritenuto di introdurre questi elementi restrittivi - ha spiegato Cattaneo - per evitare il ripetere di fatti non commendevoli che si sono verificati in passato e per rendere sempre più trasparenti le strutture consiliari. L'unanimità riscontrata oggi su tanti e importanti punti all'ordine del giorno è la prova che vogliamo tutti insieme cominciare questa legislatura con un piglio nuovo mettendo al centro del nostro operato l'interesse del cittadino - ha continuato - e per dare seguito concretamente a quel messaggio di sobrietà lanciato mercoledì7.

Sempre per lanciare un messaggio di trasparenza la prossima seduta dell'assemblea, che dovrebbe essere programmata per il 4 aprile, si aprirà con il riconoscimento simbolico a «una testimonianza di buona politica».

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