Il Papa e la lavanda dei piedi
«Sempre al servizio degli altri»

«Il Santo Padre desiderava celebrare questa messa in un luogo simbolo della carità, dell'amore e del servizio. Una cosa che già faceva quando era vescovo di Buenos Aires e questa volta ha desiderato farlo in un carcere». Lo ha sottolineato padre Federico Lombardi.

«Il Santo Padre desiderava celebrare questa messa in un luogo simbolo della carità, dell'amore e del servizio. Una cosa che già faceva quando era vescovo di Buenos Aires e questa volta ha desiderato farlo in un carcere». Lo ha spttolineato padre Federico Lombardi, capo della Sala Stampa della Santa Sede, in una improvvisata conferenza stampa nel carcere minorile di Casal del Marmo dove il Pontefice ha celebrato la messa del giovedì santo.

«Erano presenti un centinaio di persone tra detenuti, personale - ha raccontato -. La celebrazione è stata semplice e rapida perché il Papa ama lo stile diretto e semplice, e l'omelia è stata un pensiero: ha invitato tutti ad interrogarsi su questo gesto di Gesù e a chiedersi se ognuno di noi è disponibile a servire gli altri».

All'interno della chiesa in prima fila i 12 giovani scelti a rappresentare gli apostoli, a cui il Papa ha provveduto alla lavanda dei piedi. Tra di loro 2 di religione musulmana e 2 ragazze, prima volta anche questa per un Papa, che prosegue in questo cammino di rottura degli schemi e apertura all'esterno, per rappresentare tutte le componenti presenti in questo istituto.

«La lavanda dei piedi è stata fatta in modo piuttosto impressionante - ha spiegato sempre Padre Lombardi -: si inginocchiava veramente fino a terra per fare questo atto e per ognuno dei 12 ha lavato, asciugato e baciato i piedi. Si è inginocchiato per sei volte e ha colpito tanto, un segno estremamente efficace e molti dei presenti piangevano in quel momento».

Nel momento della Pace ha abbracciato e baciato i 12 giovani, mentre in quello della comunione ha dato l'eucarestia personalmente a tutti i presenti che si avvicinavano, circostanza anomala visto che di solito la danno i diaconi.

Dopo la celebrazione della messa la visita si è spostata nella palestra, dove «ha ringraziato e li ha incoraggiati a non lasciarsi rubare la speranza, poi ha di nuovo baciato e abbracciato tutti i ragazzi a cui poi ha dato un piccolo dono pasquale (un uovo di Pasqua e una colomba)».

Anche qui un piccolo fuori programma con uno dei ragazzi che ha domandato al pontefice il perchè della sua visita e lui ha risposto: «È qualcosa che mi è venuto dal cuore mi aiuta a essere servitore come vostro vescovo, ho chiesto a chi sarebbe servito una mia visita e mi hanno detto Casal del Marmo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA