Michela, la gioia del giorno dopo
Grazie ai carabinieri e a Colognola

Il giorno dopo il ritrovamento di Michela, sana e salva, è tanta la gioia in casa della famiglia Manelli che ringrazia i carabinieri, fondamentali nelle ricerche, e la comunità di Colognola. «Questa non è la vita che voglio fare» aveva scritto la ragazza.

«L'hanno trovata, hanno trovato mia figlia, sta bene!». È da poco passato mezzogiorno e mamma Lucia, con le mani ancora tremanti per l'emozione, inizia a comporre un sms dietro l'altro con il suo telefonino, nel cortile di casa, in via Carlo Alberto, a Colognola.

Vuole avvisare amici e parenti: sua figlia Michela Manelli, 14 anni, scappata di casa il giorno precedente dopo un litigio per un brutto voto, è stata rintracciata dai carabinieri, sana e salva. Per Lucia e per il marito, Mario Manelli, imprenditore, è la fine di un incubo, durato meno di 24 ore.

In tanti hanno cercato Michela, per tutta la notte fra mercoledì e ieri. La sua foto e la sua descrizione fisica erano state diramate a tutte le pattuglie. Il papà nella serata di mercoledì aveva lanciato un appello anche attraverso la trasmissione tv: «Chi l'ha visto?» su Raitre: «Michela ti prego torna a casa, non è successo niente, tutto è risolvibile, ti vogliamo bene». Su Facebook, intanto, la comunità virtuale faceva a gara a condividere il «link» con i dati della quattordicenne sparita.

A ritrovare Michela sono stati i carabinieri della compagnia di Bergamo. È stata un'intuizione a mettere i militari sulla pista giusta. Dopo aver contattato ripetutamente amici e insegnanti di Michela, senza successo, nella giornata di mercoledì, ieri mattina i militari hanno fatto un nuovo tentativo alla scuola frequentata dalla ragazza, il liceo Mascheroni.

Della quattordicenne non c'era traccia, ma i militari hanno voluto verificare anche il motivo dell'assenza (sospetta) di uno dei suoi compagni. Lo hanno contattato e invitato a presentarsi in caserma. «Michela è con me», ha ammesso il ragazzo.

I due liceali, che si trovavano in zona Monterosso, hanno cominciato a rendersi conto che la faccenda stava diventando più grande di loro e così hanno deciso di accogliere l'invito dei carabinieri.

Michela Manelli, che oltre ad essere studentessa di liceo è anche una brava pattinatrice della Olympic dream ice school di Zanica, mercoledì era tornata a casa all'ora di pranzo con un brutto voto. «Abbiamo litigato - aveva raccontato la madre, Lucia - nel pomeriggio avrei dovuto accompagnarla all'allenamento di pattinaggio ma mi sono rifiutata: le ho detto che per punizione sarebbe dovuta restare a casa a studiare. Poi sono uscita per andare a lavorare».

Rimasta sola, Michela aveva deciso di scappare, lasciando un biglietto: «Questa non è la vita che voglio fare». La nonna, arrivando a casa verso le 15, aveva dato l'allarme. «Mia figlia non si era resa neppure conto che tutti la stavano cercando - ha detto ieri il padre, sollevato dopo aver potuto riabbracciare la ragazza - per noi sono state ore di grande apprensione. Ringrazio i carabinieri per l'impegno ineccepibile».

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