Moro soccorritore con l'elicottero
Formata unità tricolore in Nepal

«Qualcosa da dichiarare?». «Sì un elicottero». Anche se non è andata proprio così, è certo che Simone Moro a Kathmandu - e non solo - è riuscito ancora una volta a stupire tutti.

«Qualcosa da dichiarare?». «Sì un elicottero». Anche se non è andata proprio così, è certo che Simone Moro a Kathmandu - e non solo - è riuscito ancora una volta a stupire tutti. Nei giorni scorsi si è ripresentato nella capitale nepalese per la cinquantesima volta, o giù di lì, e assieme ai consueti bidoni carichi di attrezzatura alpinistica, si è portato appresso un «bagaglio» decisamente inconsueto e piuttosto ingombrante: un Eurocopter AS 350 B3 plus, ovvero il velivolo acquistato lo scorso anno dalla famiglia di Gianni Carminati - l'amico e pilota scomparso nel novembre 2011 - e ora trasportato fino ai piedi delle più alte montagne della terra per concretizzare un progetto decisamente ambizioso.

«L'idea - spiega l'alpinista - è quella di creare un'unità di soccorso di altissimo profilo interamente targata Italia. I piloti saranno infatti connazionali (oltre Enrico Cereia, Maurizio Folini, ndr) e anche il velivolo manterrà la registrazione italiana, sottostando ai profili manutentivi e operativi dell'Enac e dell'Easa, gli enti che sovrintendono alla sicurezza aerea nel nostro Paese».

Un grande progetto partito nel 2009 - anno in cui Moro ha ottenuto il brevetto - e concretizzatosi a tempo di record. «È stata davvero una sfida burocratica, logistica, economica e umana a tutti gli effetti; nessuno credeva che sarebbe stato possibile, ma alla fine, proprio come le mie scalate invernali, crederci e dedicarsi anima e corpo si è dimostrata la carta vincente».

L'idea originaria era di trasportare l'elicottero facendolo volare dall'Italia al Nepal, un obiettivo che l'alpinista-pilota ha dovuto però accantonare per i problemi assicurativi sorti dopo l'incidente aereo verificatosi a Kathmandu lo scorso autunno.

In queste ore Moro è in viaggio per il campo base dell'Everest dove, assieme a Ueli Steck, il fortissimo scalatore svizzero che lo ha anticipato di un giorno volando direttamente a Lukla, formerà una cordata inedita. L'obiettivo è ancora top secret.

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