Operaio residente in Bergamasca
muore folgorato a Marghera

Un operaio, L. T., un 33enne residente in Bergamasca, è morto folgorato e un altro è rimasto gravemente ustionato in un incidente sul lavoro accaduto a Marghera mercoledì 10 aprile. I due stavano lavorando in una cabina dell'Enel.

Un operaio, L. T., 33enne albanese residente in Bergamasca, è morto folgorato e un altro è rimasto gravemente ustionato in un incidente sul lavoro accaduto a Marghera mercoledì 10 aprile. Secondo quanto si è appreso i due operai lavoravano per conto di una ditta che stava smantellando un'area produttiva. Sul posto la polizia della Questura di Venezia.

L'operaio è rimasto folgorato all'interno di una cabina elettrica a media tensione (30-40mila volt) che si trovava in un'area preclusa del cantiere, quello della ex Sirma, dove stava lavorando. Si presume che l'uomo possa aver provato ad agire su alcuni cavi, senza immaginare che l'impianto fosse ancora in tensione.

Il connazionale che era con lui, assieme ad un altro operaio, si sarebbe ferito ad un braccio, forse nel tentativo di prestare aiuto al collega. Gli agenti della polizia e i tecnici dello Spisal stanno lavorando all'esatta ricostruzione della dinamica dell'incidente.

L'albanese stava eseguendo per conto di una ditta lombarda i lavori di smantellamento dei capannoni della ex Sirma, a Marghera, ed erano quindi autorizzati ad operare nell'area. La polizia non ha ancora chiarito la dinamica dell'incidente.

Tavani sarebbe entrato in una cabina dell'Enel che era sotto tensione. In suo aiuto è intervenuto un connazionale che nel tentativo di salvare l'uomo è rimasto gravemente ustionato a un braccio. Il terzo operaio, anch'esso albanese, è rimasto invece illeso. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco di Mestre.

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