«Il coraggio di credere nei giovani»
Anche Crepet alla Bcc di Treviglio

Si terrà sabato 20 aprile, all'Auditorium della Bcc a Treviglio, l'incontro dal titolo «Il coraggio di credere nei giovani», con la partecipazione di Paolo Crepet, psichiatra, durante il quale sarà premiata la vincitrice della Borsa di studio.

Si terrà sabato 20 aprile, dalle ore 10 alle ore 13, all'Auditorium della Bcc a Treviglio, l'incontro dal titolo «Il coraggio di credere nei giovani», con la partecipazione di Paolo Crepet, psichiatra, durante il quale sarà premiata la vincitrice della Borsa di studio messa a disposizione dalla Fondazione Lorenzo Bergamini e dalla Fondazione Intercultura, grazie alla quale una studentessa meritevole di Treviglio potrà partecipare ad un programma di studio di durata annuale all'estero.

La giovane meritevole che partirà alla scoperta di una nuova cultura è Alice Cernuschi dell'Istituto scolastico «Weil» di Treviglio che partirà alla volta della Thailandia per un programma di studio annuale. A testimonianza dell'interesse per il futuro e le competenze internazionali degli studenti, saranno presenti alla cerimonia giovani studenti delle ultime classi delle scuole superiori di Treviglio.

A consegnare personalmente la pergamena alla vincitrice saranno Beppe Pezzoni, sindaco di Treviglio, i rappresentanti della Fondazione Bergamini e in rappresentanza della Fondazione Intercultura ci saranno la vicepresidente e la Responsabile borse di studio. Inoltre, sempre in questa occasione, verranno salutati anche gli altri studenti che la prossima estate partiranno da Treviglio alla volta di tutti e 5 i continenti, sempre grazie ad un programma Intercultura, Onlus che dal 1955 opera su tutto il territorio nazionale per promuovere un progetto di crescita interculturale per studenti, scuole e famiglie.

La Fondazione Lorenzo Bergamini, da anni sponsor di Intercultura, crede fortemente nell'investimento sulla formazione internazionale dei giovani del territorio, riconoscendo l'importanza che questa esperienza di vita e di studio all'estero ha nel bilancio della formazione personale di chi è partito, non solo sul piano delle lingue e delle competenze pratiche, ma anche e soprattutto nella capacità di affrontare al meglio le difficoltà e le sfide del mondo dello studio e del lavoro.

Gabriele, attualmente in Svezia grazie alla Borsa di studio della Fondazione Bergamini vinta nel 2012, alla domanda cosa stai imparando grazie a questa esperienza, dichiara: «Ho buoni rapporti praticamente con tutti: Ho imparato lo svedese grazie alla disponibilità delle persone che mi circondano e questo mi ha permesso di ottenere ottimi voti a scuola e buoni rapporti con gli amici e la famiglia. L'altro giorno sono andato al supermercato con mia madre ospitante, la quale parlando con uno sconosciuto, mi ha presentato come suo figlio!».

«Con la mia famiglia condivido l'interesse per la musica, spesso infatti andiamo a sentire concerti, anche di alto livello come quello della settimana del Premio Nobel. Mentre ascoltavamo il concerto, ho pianto all'assolo del violinista giapponese, impressionato dalla sua bravura! Altro importante tassello della mia esperienza è stato quando ho suonato, insieme alla mia classe, durante un importante manifestazione cittadina e per l'ambasciata norvegese».

Anche Daniel, negli Usa per un programma annuale, racconta: «La scuola forse è meno complicata rispetto a quella italiana, ma comunque richiede impegno e costanza. Sono riuscito ad entrare nella migliore squadra di calcio della scuola e sono vicepresidente del club di francese. Insomma, qui sto benissimo!».

Grazie a queste borse di studio, totali o parziali, ogni anno circa 1800 studenti italiani delle scuole medie superiori partono per un'esperienza di studio all'estero tramite l'Associazione Intercultura. Il risultato più importante di queste esperienze è quello di imparare a conoscersi e imparare a sentirsi a proprio agio in ambienti internazionali.

Alcuni dati numerici: sviluppo di una forte confidenza con la lingua straniera (il 12% raggiunge un bilinguismo perfetto e il 35% parla fluentemente una seconda lingua), aumento dell'interazione con altre culture (da un 9% prima di partire al 13% una volta rientrati), quota di amicizie con persone di altri Paesi (dall'11% a 23%).

Tra le competenze che vengono a svilupparsi vi sono una maggiore capacità di adattabilità, di presa di coscienza delle opportunità, un maggior pensiero critico, un'accresciuta indipendenza, una forte capacità di gestire l'ansia in situazioni di novità, la consapevolezza e l'apprezzamento del proprio Paese di origine e della propria cultura.

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