Banda usurai, preso il Ragno
Era ricercato da mercoledì

Giambattista Zambetti, l'uomo chiamato il «Ragno», accusato di far parte della banda degli usurai della Val Cavallina, è stato preso. La notizia è trapelata da fonti investigative nel pomeriggio di venerdì. Questa volta è stato lui a cadere nella ragnatela.

Giambattista Zambetti, l'uomo chiamato il «Ragno», accusato di far parte della banda degli usurai della Val Cavallina, è stato preso. La notizia è trapelata da fonti investigative nel pomeriggio di venerdì. Questa volta è stato lui a cadere nella ragnatela.

Troppo fitta la rete di controlli che le forze dell'ordine, i carabinieri in particolare, avevano stretto attorno a lui, a partire dal blitz di Solto Collina, dove Zambetti viveva in una sorta di villa-bunker. Il fuggitivo è stato ammanettato intorno alle 15 a Casazza mentre era in auto con il suo avvocato: il legale ha dichiarato che erano diretti in Procura perché il fuggitivo aveva deciso di costituirsi.

Zambetti è accusato tra l'altro di aver progettato un'evasione con candelotti di dinamite per liberare il figlio Mattia che con un altro complice aveva messo a segno una rapina in Slovenia, finendo però arrestato.

Giambattista Zambetti, 56 anni, è stato cercato a lungo - con un grande dispiegamento di forze - a partire da mercoledì a Solto Collina. Lui però era riuscito a dileguarsi. Nei pressi della sua abitazione i carabinieri avevano trovato, sotterrata in un campo, alcuni candelotti di dinamite: si tratta quasi certamente dell'esplosivo che avrebbe dovuto essere utilizzato in Slovenia per liberare Mattia Zambetti, 24 anni, figlio del Ragno, ed Eugenio Russo, 26 anni, parrucchiere di Monasterolo.

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