Il tam tam dei giovani democratici
Un successo l'«Occupy Pd»

Crisi Pd, i Giovani democratici occupano la sede di via San Lazzaro. Grazie al tam tam via email e sms, oltre cinquanta giovani under 30 hanno letteralmente riempito, nel pomeriggio di sabato, la sede del Partito democratico bergamasco.

Crisi Pd, i Giovani democratici occupano la sede di via San Lazzaro. Grazie al tam tam via email e sms, oltre cinquanta giovani under 30 hanno letteralmente riempito, nel pomeriggio di sabato, la sede del Partito democratico bergamasco. Un ritrovo spontaneo e dettato dalle difficoltà del momento, organizzato da quegli stessi giovani che nella scorsa campagna elettorale (e nei cinque anni di vita del partito) si erano impegnati a fondo, distribuendo volantini, organizzando iniziative e gazebo, convincendo coetanei, parenti e amici a votare Pd. I giorni della campagna elettorale sembrano però lontani anni luce: ora il Pd si trova a dover affrontare la prova più difficile dalla sua fondazione.

Voglia di rivincita
Amarezza e disorientamento sono i sentimenti prevalenti nella base giovanile del partito (amministratori, coordinatori dei circoli e militanti), da cui però arriva la spinta per ripartire, basata su un concetto semplice ma programmatico: «Coraggio, il futuro è nostro!». «Abbiamo voluto ritrovarci tra noi, per fare una chiacchierata, nel momento in cui il nostro partito ha toccato il punto più basso della sua storia - ha sottolineato Davide Casati, coordinatore provinciale dei Giovani democratici e vicesindaco di Scanzorosciate - e questa sconfitta fa doppiamente male, non crediamo di meritarcela: i Giovani democratici, infatti, fanno politica con passione, senza cariche, credendo nelle idee riformiste del Pd. A questo punto il nostro messaggio è chiaro: vogliamo dire basta, tante cose non sono andate per il verso giusto e ora si tratta di far nascere davvero questo partito». Il Pd dal 2007 è stato quindi ostaggio delle sue correnti, con dissidi laceranti emersi drammaticamente in questi giorni? «Guardi, i giovani del partito rappresentano la generazione nativa democratica, nata e cresciuta all'interno del partito. Avremo anche sensibilità diverse (ed è naturale che sia così), ma non l'etichetta dell'"ex": ci definiamo democratici e basta».

Il futuro congresso
Ora il partito dovrà affrontare una difficile e delicata fase congressuale, che vedrà protagonista anche la componente giovanile. «Esatto, io voglio che tra 30 anni i miei figli ereditino un Paese ricostruito da una classe dirigente responsabile, competente e onesta - ha concluso il coordinatore provinciale dei Giovani Pd Davide Casati - e questa classe dirigente dovremo essere noi: è momento di assumerci le nostre responsabilità per cambiare l'Italia e la politica».

Alessandro Belotti

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