Brembilla e il problema frane
Il tunnel resta nel cassetto

Un tunnel, anzi due, nel futuro di Brembilla? L'ipotesi metterebbe davvero al sicuro la viabilità di uno dei paesi più a rischio di dissesto idrogeologico della Bergamasca. Ma entrambe le soluzioni sono destinate a restare solo sulla carta per molti anni.

Un tunnel, anzi due, nel futuro di Brembilla? L'ipotesi metterebbe davvero al sicuro la viabilità di uno dei paesi più a rischio di dissesto idrogeologico della Bergamasca. Ma entrambe le soluzioni, stante l'attuale crisi economica, molto probabilmente sono destinate a restare solo sulla carta per molti anni. Tanto che lo stesso sindaco parla di soluzioni «avveniristiche».

L'ipotesi tunnel torna all'indomani dell'ennesima frana che da alcuni giorni blocca la strada provinciale dai Ponti di Sedrina, principale via di accesso al paese. La soluzione di una galleria, peraltro, risale a ormai 15 anni fa, quando ancora la Provincia era guidata da Giovanni Cappelluzzo. Fu in concomitanza proprio con una frana che invase la strada provinciale che il sindaco Gianni Salvi propose a Via Tasso una soluzione. Un progetto che, forse, allora più di oggi, sembrava potersi realizzare: ovvero un tunnel che dai Ponti di Sedrina, dopo circa 2,5 chilometri (sulla sponda destra, sotto la Corna Marcia), avrebbe superato tutto il tratto di strada provinciale più a rischio, compreso la Gogia, dove si trova l'ultimo smottamento.

«Il tunnel ? spiega Salvi ? si sarebbe staccato dai Ponti per arrivare fin sotto Camorone. Unicalce (la ditta che, in questi giorni, ha concesso l'utilizzo dell'area deposito per realizzare la strada alternativa alla provinciale bloccata, ndr) era disponibile a scavare, interessata al materiale che si sarebbe potuto utilizzare per la calce. Alla Provincia sarebbero rimaste in capo le altre spese di realizzazione della galleria: un tunnel lungo circa 2,5 chilometri, senza spazi intermedi all'aperto. Purtroppo non se ne fece nulla. Già allora i costi sembravano troppo alti».

Tanto che la galleria non è stata neppure prevista nel Piano di governo del territorio approvato dal Consiglio comunale nel 2009. Piano, invece, che prevede un tunnel per bypassare il paese, passando sul versante orografico sinistro. «Consentirebbe di liberare il traffico dal centro del paese - prosegue il sindaco - ma anche in questo caso siamo nel campo delle soluzioni, molto lontane dal realizzarsi. Ma che, comunque, non possiamo escludere a priori qualora si trovassero i fondi necessari». Stando al disegno inserito nel Piano di governo del territorio la galleria si staccherebbe dalla zona di Magnavacche a sud, per raggiungere, dopo circa 1.500 metri, la zona del laghetto, a monte. Avrebbe un costo stimato (questo, almeno, quattro anni fa) di 7,5 milioni di euro.

Ma al di là dei progetti o dei sogni futuristici, in questi giorni Brembilla deve fare i conti con la frana scesa il 12 aprile ancora sulla strada provinciale, all'altezza della località Gogia, poche centinaia di metri a monte del bivio per Sedrina. Circa 2.000 i metri cubi di roccia, terra e alberi che incombono sulla carreggiata, per un fronte di circa 50 metri. Per consentire, però, la normale viabilità di accesso al paese, due giorni dopo, quindi a tempo record, è stata aperta una bretella di poche decine di metri realizzata sul deposito di ghiaia della vicina azienda Unicalce. Qui è stato istituito un senso unico alternato che, comunque, consente il transito anche dei mezzi pesanti diretti alle aziende brembillesi. Diversamente il capoluogo si sarebbe potuto raggiungere, solo passando dalla Valle Imagna, dalla frazione di Sant'Antonio Abbandonato o dalla Valle Taleggio, con enormi disagi per pendolari e residenti.

Spiega il sindaco: «Dopo il taglio degli alberi lungo la parete si sta proseguendo con la bonifica e la pulizia vera e propria della frana, intervento per il quale sono previsti circa 15 giorni di lavori. Solo allora si potrà iniziare il consolidamento, per il quale si sono fatte solo delle ipotesi. Le modalità di intervento saranno decise in un secondo momento».

Nel frattempo il traffico proseguirà a senso unico alternato sulla bretella. Quindi, con l'apertura di una corsia sulla provinciale, si potrà tornare alla circolazione contemporanea di entrambi i sensi di marcia, uno sull'alternativa e una sulla strada normale. Ma, nonostante i tanti interventi della Provincia nel corso degli anni, lungo la strada principale di collegamento al paese restano ancora alcuni punti critici. Già in località Gogia, proprio una quindicina di anni fa, scese una frana poi messa in sicurezza con reti e paramassi. Tanto che, proprio alcuni macigni caduti con quello smottamento, furono lasciati in fondo alla parete a mo' di muraglia. «Altri punti a rischio si trovano a circa 150 metri a monte dell'attuale frana - dice il sindaco - e poi lungo il rettilineo che precede il bivio per Camorone, una zona di bosco, dove, peraltro, sono già state installate delle reti di protezione».

Giovanni Ghisalberti

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