Bolivia, grande folla nella cattedrale
per l'ordinazione del vescovo Coter

«Non ci ardeva forse il cuore mentre parlava con noi, nel cammino e ci spiegava le scritture?». Ha legato all'esperienza dei discepoli di Emmaus gli auspici per il nuovo apostolato mons. Eugenio Coter, nativo di Semonte e ordinato vescovo in Bolivia.

«Non ci ardeva forse il cuore mentre parlava con noi, nel cammino e ci spiegava le scritture?». Ha legato all'esperienza dei discepoli di Emmaus gli auspici per il nuovo apostolato mons. Eugenio Coter, nativo di Semonte e ordinato vescovo la sera del 24 aprile a Riberalta in Bolivia, dove guiderà il Vicariato Apostolico del Pando.

Monsignor Coter, da oltre vent'anni in Bolivia, è stato ordinato nella cattedrale di Nuestra Senora del Carmen, una chiesa di mattoni rossi con volte in legno che non è riuscita ad accogliere i circa mille fedeli accorsi, fra cui moltissimi bambini.

Ai lati dell'altare maggiore due striscioni ricordavano un passo del Vangelo: «Il Buon Pastore dà la vita per le sue pecore». Un tema ripreso anche in tanti messaggi di auguri postati sul profilo Facebook di mons. Eugenio, con amici e fedeli che hanno ricordato l'invito di Papa Francesco ad essere «pastore che ha l'odore delle pecore».

Il rito di ordinazione è stato presieduto da mons. Luis Morgan Casey (predecessore nel Pando di mons. Coter e da 25 anni a Riberalta) e concelebrato dal cardinal Julio Terrazas, arcivescovo di Santa Cruz de la Sierra e mons. Tito Solari Capellari, arcivescovo di Cochabamba. Presente una delegazione di sacerdoti brasiliani (il Pando è ai confini dell'Amazzonia), il nunzio apostolico in Bolivia mons. G.Battista Diquattro (che ha letto il decreto di nomina emesso a febbraio da Papa Benedetto XVI) e il rappresentante della prelatura cilena mons. Jorge Herbas. Presenti tutti i sacerdoti del Vicariato del Pando, una regione che si estende per oltre 86.000 chilometri quadrati (all'incirca il Nord Italia): per alcuni oltre 12 ore di viaggio in jeep.

Nel corteo iniziale don Eugenio era affiancato da don Severo Fornoni, compagno di studi da sempre, e don Sperandio Ravasio, missionario in Chapare e primo sacerdote con cui ha lavorato appena giunto in Bolivia nel 1992. Il rito ha avuto momenti particolarmente intensi, con l'imposizione delle mani, la posa del Vangelo aperto sul capo di mons. Coter e l'unzione «abbondante» con il sacro crisma da parte di mons. Casey.

Grande gioia naturalmente anche a Semonte, parrocchia d'origine di don Eugenio, dove lo stemma del neo Vescovo campeggia sulla porta addobbata della casa natale. Per alcuni giorni monsignor Coter rientrerà a Cochabamba, prima di rientrare in Italia a metà maggio, quando verrà solennemente festeggiato a Semonte in coincidenza con la festa patronale di San Bernadino.

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