Cronaca / Valle Seriana
Giovedì 02 Maggio 2013
Il vescovo a Nembro il 1° maggio
«Lavoro espressione di dignità»
«Stiamo attraversando un tempo in cui siamo portati a pensare che lavorare sia un privilegio. Invece il lavoro non è un privilegio: è espressione della dignità umana». Lo ha detto mons. Francesco Beschi in occasione del 1° maggio.
«Stiamo attraversando un tempo in cui siamo portati a pensare che lavorare sia diventato un privilegio. Invece il lavoro non è un privilegio. Anche il lavoro è dignità ed è espressione della dignità umana». Sono le parole del vescovo Francesco Beschi nella Concelebrazione eucaristica diocesana per la festa del lavoro, tenutasi il 1° maggio a Nembro, in un nuovo capannone dell'azienda Persico Spa.
Numerose le persone presenti, fra cui Pierino Persino, presidente della società, Ferdinando Piccinini, segretario provinciale della Cisl, Marco Tullio Cicerone, segretario generale della Uil, il sindaco di Nembro Claudio Cancelli e il vicesindaco di Albino Gerry Gualini. Fra i concelebranti il vicario episcopale monsignor Vittorio Nozza e don Francesco Poli, direttore dell'Ufficio diocesano di pastorale sociale. Il vescovo ha ricordato le grosse nubi sul lavoro: «Oggi molti sono estromessi dal mondo del lavoro, altri non riescono a entrarvi. Il mondo del lavoro ha bisogno di giustizia e solidarietà, che significa dare lavoro, costruire possibilità di lavoro per tutti. Dare lavoro è giustizia e solidarietà ed è un compito non soltanto di qualcuno, ma di tutti nelle diverse responsabilità». All'Offertorio sono stati portati all'altare i segni del lavoro: un computer, un trolley, un timone di una barca e del carbonio.
Carmelo Epis
© RIPRODUZIONE RISERVATA