Ospedale, manca il collaudo
E il valore dell'opera è un rebus

La collaudabilità dell'ospedale è arrivata a ridosso del trasloco, avvenuto a metà dicembre 2012. Ma il certificato finale di collaudo, per l'appalto principale, integrativo e relative varianti, non c'è ancora. A quasi sei mesi dall'apertura del Papa Giovanni.

Sembrava ci fosse stata un'accelerazione per la consegna del documento, che ha una non indifferente importanza per il conteggio definitivo e ufficiale, sul valore dell'opera, su eventuali deprezzamento e aumenti dei costi di manutenzione a causa di «discrasie» e difetti.

Ma in realtà sui cosiddetti comma d ed e del certificato finale (quelli appunto sugli aspetti economici e normativi) allo stato attuale esiste solo una «bozza» ufficiosa: una bozza, sulla quale attendibili indiscrezioni erano già trapelate a gennaio, secondo cui i collaudatori per l'appalto principale avrebbero trovato «la quadra» su debiti/crediti tra stazione appaltante, ovvero l'Azienda ospedaliera e vincitore dell'appalto, l'Associazione temporanea d'impresa guidata dalla Dec spa di Bari, oggi in attesa di omologa del concordato preventivo.

E dal computo della bozza era in credito l'Azienda ospedaliera quasi di 45 milioni di euro, visto che secondo i collaudatori il minore valore dell'opera era valutato nel 10% dell'importo contrattuale (poco meno di 18 milioni di euro), alla Dec venivano imputate le penali per i ritardi (23 milioni di euro), e rispetto alle spettanze dell'Ati-Dec (peraltro già saldate quasi completamente con 176 milioni sui 183 dell'appalto) i collaudatori avevano previsto detrazioni per 26 milioni, per non conformità, piani di monitoraggi e manutenzione. In più altri 4 milioni per opere non realizzate.

Al certificato finale di collaudo, però con i calcoli definitivi e registrati ufficialmente non si è ancora arrivati. A quanto trapela, pare che i tempi non siano brevi per approdare a un documento definitivo.

Leggi di più su L'Eco di martedì 7 maggio