Bergamo e Harvard alleate
Italcementi: così la città cresce

Si rinnova la collaborazione tra Università degli Studi di Bergamo e Graduate School of Design di Harvard, il prestigioso ateneo di Boston con cui già da un anno è attiva una collaborazione incentrata sul progetto «Bergamo 2.(035), un'idea di città in un mondo che cambia»

Si rinnova la collaborazione tra Università degli Studi di Bergamo e Graduate School of Design di Harvard, il prestigioso ateneo di Boston con cui già da un anno è attiva una collaborazione incentrata sul progetto «Bergamo 2.(035), un'idea di città in un mondo che cambia».

Al centro dell'accordo c'è la prosecuzione di Smart(er) Citizens, programma di ricerca e insegnamento nato dalla volontà comune delle due università e della Fondazione Italcementi di analizzare i principali trend e scenari che caratterizzeranno il modello dei territori urbani e rurali dei prossimi decenni e di individuare insieme possibili modelli di sviluppo.

La presentazione dei risultati del primo anno di studi e dei contenuti della futura collaborazione si è svolta oggi presso l'Università di Bergamo, alla presenza di Stefano Paleari, rettore; Carlo Pesenti, consigliere delegato Italcementi; Laura Viganò, responsabile del progetto e di alcuni rappresentanti della Graduate School of Design di Harvard.

«La collaborazione con Harvard - ha detto Pesenti - sarà preziosa per contribuire a progettare luoghio fisici e sociali adeguati a raccogliere le sfide del futuro, sia dal punto di vista delle tecnologie che dei cambiamenti socioculturali. Italcementi vuole dare un contributo alla crescita della città e del territorio di Bergamo dove la nostra azienda è nata 150 anni fa».

Paleari da parte sua ha sottolineato il ruolo del giovani, protagonisti del futuro e il ruolo chiave dell'Università.

L'obiettivo è in definitiva rendere Bergamo un vero e proprio laboratorio di idee, proposte e soluzioni che possano costituire un modello di riferimento per altri contesti urbani europei con tratti caratteristici simili.

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