Azienda in odore di mafia:
via due subappalti della Tav

Un «accumulo» di indizi che fanno paventare il rischio di infiltrazioni mafiose: è il motivo per cui all'impresa edile Ico - Costruzioni generali srl di Torrile (Parma), sono stati tolti due subappalti legati del tratto Treviglio-Brescia della Tav.

Un «accumulo» di indizi che fanno paventare il rischio di infiltrazioni mafiose: è questo il motivo per cui all'impresa edile Ico - Costruzioni generali srl di Torrile (Parma), sono stati tolti due subappalti (uno già assegnato e uno in corso di trattativa per l'assegnazione) legati alla realizzazione del tratto Treviglio-Brescia della Tav.

Due subappalti non da poco: uno da 2,3 milioni di euro, per la realizzazione di piazzali di campi base e operativi tra le province di Bergamo e Brescia; uno da 2,8 per opere sul tracciato della linea ferroviaria.

Il rapporto di lavoro fra l'impresa e Cepav2, il consorzio incaricato da Rfi (Rete ferroviaria italiana) per la costruzione della grande infrastruttura, è stato risolto nel dicembre 2011.

Contro questa risoluzione la Ico, nel febbraio 2012, ha presentato ricorso al Tar (tribunale amministrativo regionale) di Brescia, che però le ha dato torto confermando la sua esclusione dai lavori per la Tav. Esclusione basata su due informative antimafia atipiche emesse nel novembre 2011 dalla Prefettura di Bergamo nei confronti dell'azienda.

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