Cane e padrone della stessa taglia?
Enpa e Lav: regola da cambiare

Cane e padrone della stessa taglia? Per Enpa (Ente nazionale protezione animali) e Lav (Lega antivivisezione) il regolamento del Comune di Rota Imagna «è assurdo e da cambiare».

Cane e padrone della stessa taglia? Per Enpa (Ente nazionale protezione animali) e Lav (Lega antivivisezione) il regolamento del Comune di Rota Imagna «è assurdo e da cambiare».

Continua a far discutere l'ordinanza - definita «lombrosiana» dall'Enpa - del Comune che entrerà in vigore il 1° luglio e che prevede che i cani grossi abbiano un conduttore di pari stazza. «Stabilire che un cane di taglia grande possa essere portato a spasso soltanto da un conduttore XXL è un'assurdità bella e buona», scrive l'Enpa che aggiunge: «Sarebbe interessante capire quali criteri oggettivi vengono chiamati in causa per stabilire la proporzionalità tra la corporatura del conduttore e quella dell'animale. Il segretario comunale che ha firmato l'ordinanza ha forse previsto una pesa pubblica prima della "passeggiata"? Ha forse dato incarico a qualche ufficio comunale di prendere, ed eventualmente censire, le misure dei cittadini a due e a quattrozampe?».

Nello stabilire l'uso di guinzaglio e museruola, il regolamento di Rota Imagna obbliga anche i padroni a tenere conto, per così dire, dei pesi reciproci: «Il conduttore deve avere una corporatura e un peso proporzionati». Insomma, tanti chili l'uno, altrettanti l'altro. Pena la multa, da 25 a 150 euro. Scatenando anche la reazione della Lav. «Un provvedimento di questo tipo - scrive l'associazione- disincentiva le adozioni dai canili dei cani di taglia medio grande, che sono peraltro quelli che incontrano maggiore difficoltà ad essere adottati. Questo non vuol dire soltanto dare minori possibilità ad un animale di trovare una nuova famiglia, ma anche un aggravio per la spesa pubblica: un cane in canile costa in media mille euro all'anno. Il provvedimento del Comune di Rota Imagna è in contrasto con le politiche animal friendly sposate anche dall'Anci».

L'associazione chiede quindi che «l'amministrazione ritiri il provvedimento. L'ordinanza non ha alcun senso: non è la taglia del cane a rappresentare un pericolo per la sicurezza, bensì la sua educazione e la relazione che si instaura tra il conduttore e l'animale».

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