Imu, Misiani propone una legge
Abbatterla per case a canone concordato

Il parlamentare bergamasco del Pd, Antonio Misiani, interviene sull'Imu con una proposta di legge che tende a ridurre drasticamente la tassa per le case a canone concordato.

«In Italia - dice - c'è una grave emergenza abitativa di cui ben pochi si occupano. Il dibattito sull'IMU è esclusivamente concentrato sull'abolizione di quella sulle prime case, sottovalutando l'impatto drammatico che la nuova imposta ha avuto sulle abitazioni affittate. I dati di una recente indagine di Confedilizia sono impressionanti: rispetto alla vecchia ICI l'imposizione è in forte aumento, ma per gli immobili affittati a canone concordato siamo di fronte ad una stangata insostenibile. La media dei capoluoghi di regione è +409%».

«Nella città di Bergamo, dove peraltro il Comune ha deciso di applicare un'aliquota agevolata per le abitazioni affittate a canone concordato (0,6% a fronte di un'aliquota dell'1,06% per gli altri immobili) l'aumento è pari a +220%. In generale, siamo di fronte ad una penalizzazione insostenibile e ingiusta, perché colpisce proprietari che decidono di mettere sul mercato della locazione i loro immobili a canoni calmierati, trattandoli in gran parte dei comuni italiani peggio di chi decide di lasciare sfitta (o di affittare in nero) la propria seconda o terza casa, pagando la stessa aliquota IMU e beneficiando dell'assorbimento nell'IMU dell'IRPEF sugli immobili tenuti a disposizione».

«Come ha sottolineato il presidente del consiglio Letta, è tempo di rilanciare una politica per la casa. In questo contesto, bisogna prestare particolare attenzione agli oltre 5 milioni di famiglie che vivono in affitto, quasi meta delle quali è in condizione di disagio abitativo perché paga canoni superiori al 30% del reddito familiare».

«La proposta, oggetto di un disegno di legge che ho depositato insieme all'on. Causi, è semplice: abbattere dallo 0,76% allo 0,4% l'aliquota base per le case affittate a canone concordato (finora prevista solo come facoltà per i comuni e a carico dei loro bilanci), finanziando questa riduzione con un leggero aumento dallo 0,76% allo 0,8% dell'aliquota base sulle abitazioni sfitte. E' una rimodulazione sollecitata da più parti - associazioni dei piccoli proprietari e sindacati degli inquilini in primis - che punta ad incentivare la diffusione del canone concordato come strumento principe per calmierare il mercato delle locazioni e aiutare concretamente le famiglie italiane che vivono in affitto».

Il testo della proposta di legge

La scheda riassuntiva della proposta di legge

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