Non c'è acqua, Chiorazzi se ne va
Uniacque salverà Palafrizzoni

Ancora la querelle acqua in Consiglio comunale e ancora Chiorazzi del Pdl protagonista. Nella seduta di lunedì Chiorazzi se n'è andato e non è più rientrato dopo aver scoperto che non c'era nemmeno una brocca d'acqua sui banchi. Intascherà 81 euro per un minuto di presenza.

Ancora la querelle acqua in Consiglio comunale e ancora il consigliere Roberto Chiorazzi del Pdl protagonista. Nella seduta di lunedì 20 maggio Chiorazzi se n'è andato e non è più rientrato dopo aver scoperto che non c'era nemmeno una brocca d'acqua sui banchi.

Una presenza, praticamente di un minuto, che sarà comunque pagata dai contribuenti 81 euro, ovvero il valore del gettone di presenza, visto che Chiorazzi - entrando - ha regolarmente inserito la tessera magnetica che segnala la presenza in Consiglio comunale e dunque accredita il gettone.

«Torno solo con l'acqua sul tavolo». Chiorazzi lo aveva già minacciato lo scorso marzo dicendo che si sarebbe ripresentato in Consiglio solamente nel caso in cui la fornitura di minerale fosse stata ripristinata e così era stato. Perché anche se dimezzate e in versione low cost, le «bollicine» avevano rifatto la loro comparsa sui banchi di Palafrizzoni: mezzo litro in bottigliette di plastica ogni due consiglieri contro il consueto litro nelle più costose bottiglie di vetro. Merito del presidente del Consiglio Guglielmo Redondi che, abbandonati i propositi di collette tra i colleghi, aveva pagato la fornitura di tasca sua.

Ed è stato ancora il presidente Redondi lunedì sera a risolvere lo «spinosissimo» problema annunciando che Uniacque offrirà un impianto di depurazione dell'acqua. I prossimi Consigli comunali sono dunque salvi.

Da segnalare anche l'intervento polemico di Simone Paganoni che ha stigmatizzato la chiusura alle 21 del Consiglio comunale senza che sia stato deciso nulla sull'approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario relativo al 2012.

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