Rca, giro di vite «antifurbetti»
E c'è chi ha il tagliando «fai da te»

Ormai li hanno ribattezzati i «furbetti delle assicurazioni». Automobilisti che non rinnovano la polizza della Responsabilità civile autoveicoli, più nota con la sigla Rca, e che se ne vanno a spasso senza la copertura assicurativa.

Ormai li hanno ribattezzati i «furbetti delle assicurazioni». Automobilisti che non rinnovano – complice la crisi più della pigrizia – la polizza della Responsabilità civile autoveicoli, più nota con la sigla Rca, e che se ne vanno a spasso senza la copertura assicurativa, rischiando una multa tra gli 840 e 3.360 euro, il sequestro del veicolo ma, soprattutto, conseguenze pesanti in caso di incidente stradale. Furbetti che sono in crescita, secondo quanto rilevato dalla polizia stradale nel corso di un apposito servizio di controllo esteso in tutta Italia, Bergamo compresa.

E proprio da noi il fenomeno delle Rca non pagate sembra piuttosto diffuso, visto che, nel giro di due giorni, la Stradale ha trovato 10 tagliandi assicurativi non in regola, su una sessantina di veicoli controllati. Di questi dieci, otto non avevano semplicemente pagato la polizza, mentre due avevano un tagliando all'apparenza in regola ma che, da un'analisi più approfondita, è risultato essere del tutto falso. O, meglio, il tagliando di per sé era originale, ma la compilazione era «fai-da-te», ovvero era stata inserita una data di scadenza della polizza benché il veicolo non fosse assolutamente assicurato, tanto meno fino al giorno indicato.

Un fenomeno, quello dei tagliandi Rca «fai-da-te» in crescita anche nella nostra provincia, come rilevato dalla stessa polizia stradale negli ultimi mesi e confermato dai due automobilisti pizzicati con l'assicurazione falsa nei soli ultimi due giorni di controlli mirati.

Ma da dove arrivano questi tagliandi contraffatti? Probabilmente si tratta di documenti rubati (anche da specifiche organizzazioni criminali) in qualche compagnia assicurativa e poi rivenduti «in bianco», in modo che ciascun automobilista possa compilarlo a proprio piacimento, fingendo – all'apparenza – che tutto sia in regola.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 22 maggio

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