La Val Gandino piange Valter
I funerali in programma lunedì

Non è ancora rientrata a Leffe la salma di Valter Bertocchi, 50 anni, lo scialpinista morto giovedì 23 maggio agli Spedali Civili di Brescia. L'espletamento delle formalità burocratiche e i relativi nullaosta dovrebbero consentire in giornata il ritorno in Val Gandino.

Non è ancora rientrata a Leffe la salma di Valter Bertocchi, 50 anni, lo scialpinista morto giovedì 23 maggio agli Spedali Civili di Brescia. L'espletamento delle formalità burocratiche e i relativi nullaosta dovrebbero consentire in giornata il ritorno in Val Gandino. I funerali saranno celebrati lunedì 27 maggio alle 15.30.

Giovedì sera gli amici del Cai Leffe si sono ritrovati in sede: non è stato necessaria alcuna convocazione. È stato un arrivare spontaneo, alla spicciolata, per un comune conforto e un ideale abbraccio nel ricordo di un grande amico «anima della sottosezione» di cui è stato presidente sino allo scorso anno.

Valter era in coma da sabato scorso dopo essere rimasto sepolto sotto una valanga in Alta Val Camonica, sulla Calotta di Pisgana, ad oltre 3000 metri fra Temù e Ponte di Legno. Con lui tre amici che per fortuna si sono salvati, uscendo illesi Costante Stefanetti e Gianmosè Scandella) o comunque vivi, come Riccardo Mologni ricoverato a Trento e successivamente dimesso. Valter era da subito apparso il più grave, trovato sotto la massa nevosa dai soccorritori della V delegazione Brescia del Soccorso Alpino in arresto cardiaco e in stato di ipotermia.

Intubato e trasferito nel reparto di terapia intensiva a Brescia, ha lottato per cinque giorni tra la vita e la morte. Le sue condizioni si sono aggravate nelle tarda serata di mercoledì e i medici hanno visto definitivamente interroto il flebile filo di speranza cui si sono aggrappati familairi, colleghi e amici.

La Tac non aveva evidenziato traumi cerebrali, ma a pesare in maniera decisiva è stata certamente la mancanza di ossigeno sopportata sotto la neve. La notizia è giunta in paese nel primissimo pomeriggio e si è diffusa immediatamente in tutta la Val Gandino.

Valter era sposato con Barbara («li abbiamo sempre visti insieme» ricordano gli amici) e padre di Davide, 19 anni, e Giulia di 13. La sorella Antonella, titolare al Leffe di un salone di acconciature, ha portato la triste notizia a mamma Virginia e papà Giulio, fra i fondatori della sottosezione Cai di Leffe di cui Valter è stato presidente sino allo scorso anno.

Al capezzale di Valter erano accorsi anche gli altri fratelli Luciano e Flavio. Quest'ultimo era collega di Valter al Tappetificio Radici di Cazzano Sant'Andrea, dove i colleghi ricordano la sua generosità. «Era una persona speciale - raccontano - che andava al di là dei ruoli e delle mansioni per offrire supporto a chiunque».

Non ha parole Luigi Caprotti, vicepresidente del Cai Leffe, che meno di una settimana fa aveva salutato Valter in sede, alla vigilia della tragica escursione. «Aveva lasciato la presidenza, ma è un dettaglio che non conta: lui era l'anima del gruppo. Ci vorrebbero tutte le parole del mondo per ricordarne la generosità e la passione, ma non sono sufficienti per attenuare il vuoto incolmabile che lascia in chi l'ha conosciuto. Da subito la situazione è apparsa molto grave, ma non si è mai preparati all'epilogo più triste, mai».

L'altra sera, nella chiesa di San Martino in Oratorio, c'era compatta tutta la comunità di Leffe, per una veglia di preghiera. «Persone come Valter non nascono ogni giorno - sottolinea Gianmario Zambaiti - aveva la capacità di farsi voler bene, di essere leader con garbo e senza imporsi, da vero uomo di montagna».

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