Lovere: un pomeriggio blindato
Due presìdi, neppure uno screzio

Non fosse stato per l'inusuale schieramento dei reparti celeri probabilmente nessuno si sarebbe accorto delle due manifestazioni che la cittadina ha ospitato sabato pomeriggio. Da una parte i reduci della Repubblica sociale, dall'altra gli antifascisti.

Non fosse stato per l'inusuale schieramento dei reparti celeri probabilmente nessuno si sarebbe accorto delle due manifestazioni che la cittadina ha ospitato sabato pomeriggio. Da una parte i reduci della Repubblica sociale, dall'altra gli antifascisti.

Ognuno, fortunatamente, è andato per la sua strada. Nonostante fra i due gruppi non vi fossero che poco più di 100 metri, ognuno è rimasto al suo posto, nessun avvicinamento, neppure uno screzio.

L'unica cosa che effettivamente saltava all'occhio era il centro blindato e il grande spiegamento di forze dell'ordine in una Lovere non certo abituata a fatti di questo genere.

In piazza XIII Martiri dalle 14 si è svolto il presidio antifascista organizzato dal gruppo Kag - Kapannone autogestito di Pisogne - con lo slogan «Via i fascisti dalle nostre strade!». Poco distante, in via Gregorini, alle 15,30 è iniziata la cerimonia di commemorazione dei due legionari della Tagliamento (Emilio La Pera e Francesco De Vecchi) prelevati nel 1945 all'ospedale di Lovere dai partigiani, calati dalle montagne e gettati nel lago in fondo alla discesa di Santa Maria. Una commemorazione organizzata ormai da una decina d'anni a Lovere dall'Associazione dei reduci della Repubblica sociale.

Questa volta però il gruppo Kag di Pisogne, legato a gruppi antagonisti, ha chiesto l'autorizzazione per organizzare il presidio antifascista lo stesso giorno e più o meno negli stessi orari e negli stessi luoghi degli ex repubblichini.

Tutto bene quel che finisce bene: i reduci si sono dati appuntamento per domenica a Rovetta, il presidio antifascista invece è proseguito come da programma, per arrivare poi fino alla cena e al concerto.

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