Expo 2015, valorizzare gli orti
Bergamo gioca la carta Astino

Gli orti urbani saranno la vetrina di Bergamo per l'Expo 2015. Si parte dalla realizzazione di un giardino botanico nei terreni intorno al monastero di Astino, per metterlo in rete con gli orti di San Giacomo e gli orti di San Tomaso.

Gli orti urbani saranno la vetrina di Bergamo per l'Expo 2015. Si parte dalla realizzazione di un giardino botanico nei terreni intorno al monastero di Astino, per metterlo in rete con gli orti di San Giacomo, sotto le mura venete della Città Alta, e gli orti di San Tomaso, nascosti dietro i palazzi dell'omonima via.

La macchina organizzativa per Expo 2015 è in moto e Palafrizzoni punta sulle unicità del territorio, «perché a Milano orti urbani belli come i nostri a due passi dal centro, non li hanno» sottolinea con orgoglio Andrea Pezzotta, assessore all'Urbanistica con delega ad Expo 2015.

In queste settimane è stato avviato un lavoro interassessorile per preparare la città al maxievento che dovrebbe portare in Lombardia 22 milioni di visitatori. Il core project si chiama «Can eat», la messa in rete degli orti urbani, tema legato all'alimentazione, fil rouge di Expo 2015.

«L'obiettivo è recuperare la natura agricola della Valle d'Astino, creando percorsi fruibili dai cittadini e coinvolgendo le scuole, per insegnare ai ragazzi come si coltiva un orto domestico – spiega Pezzotta -. Un progetto in collaborazione con la Mia, proprietaria dei terreni, e con l'Orto botanico Lorenzo Rota, con la nascita di una sorta di museo all'aperto di carattere naturalistico. Mentre adesso nei campi c'è solo granoturco, un tempo c'erano ulivi, vite, luppolo, alberi da frutto».

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