Anelli e l'ex cava Fornaci
Chiesto il rinvio a giudizio

Il pm Franco Bettini ha chiuso l'inchiesta, chiedendo il rinvio a giudizio per Roberto Anelli, sindaco di Alzano e neo consigliere regionale della Lega nord, accusato di omissione d'atti d'ufficio.

Il pm Franco Bettini ha chiuso l'inchiesta, chiedendo il rinvio a giudizio per Roberto Anelli, sindaco di Alzano e neo consigliere regionale della Lega nord, accusato di omissione d'atti d'ufficio. La storia è quella dell'ex cava di via Fornaci, dove la ditta proprietaria dell'area, la Ediltironi srl di Alzano, è autorizzata a gestire un impianto per recupero di materiali inerti (vengono frantumate pietre per farne materiale edile).

Un ristoratore, Vinicio Morlotti, titolare di un locale a Ranica ma residente sulla collina che sovrasta l'ex cava, aveva fatto notare il pericolo della caduta massi e problemi di sicurezza per gli operai che vi lavorano. Nel corso degli anni Morlotti aveva sollecitato più volte il Comune di Alzano, che aveva emesso due ordinanze, nel 2004 e nel 2009, indicando al proprietario Ediltironi una serie di interventi per la messa in sicurezza del sito.

Per Morlotti, tuttavia, gli interventi non sono sufficienti: il ristoratore ingaggia un geologo che rileva «una possibile repentina evoluzione del dissesto che coinvolge il fronte dell'ex cava, sotto forma di rapido allargamento della frattura posta a pochi metri dal ciglio superiore».

La relazione dell'esperto finisce in procura. E così Anelli, insieme a due architetti del Comune, finisce nel registro degli indagati perché non avrebbe adottato provvedimenti urgenti e contingenti per far rispettare le sue ordinanze. A marzo il sindaco di Alzano era stato interrogato dal pm Bettini. Al quale Anelli aveva spiegato che, con le due ordinanze firmate per la messa in sicurezza, poi realmente applicate, aveva fatto tutto quanto era in suo potere. Al primo cittadino viene contestato però di aver omesso provvedimenti urgenti per far rispettare le sue ordinanze. Un'ordinanza urgente l'aveva firmata il 22 marzo scorso, a seguito di un sopralluogo effettuato dai tecnici comunali e dalle parti in causa, il giorno precedente. Con il provvedimento si inibiva l'accesso al piazzale dove è situato il frantoio e di fatto s'impediva a Ediltironi di lavorare. «Un provvedimento precauzionale», aveva spiegato Anelli. Intanto la Giunta per le elezioni del Consiglio regionale della Lombardia ha rilevato, tra gli altri, anche il caso di incompatibilità per il doppio incarico proprio di Anelli, sindaco e consigliere in Regione. La relazione della Giunta sarà esaminata dal Consiglio l'11 giugno.

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