Notti in negozio e terza spaccata
«Perseguitata, ma io non mollo»

L'aveva promesso, esasperata dopo la seconda spaccata in appena quattro giorni, l'ultima il 16 maggio. E lo ha fatto: ha passato otto notti a dormire dentro il suo negozio, nell'attesa che fossero completati i lavori di rinforzo. Ma la tranquillità è durata poco.

L'aveva promesso, esasperata dopo la seconda spaccata in appena quattro giorni, l'ultima lo scorso 16 maggio. E lo ha fatto: ha passato otto notti a dormire dentro il suo negozio, nell'attesa che fossero completati i lavori di potenziamento degli allarmi e il posizionamento di pesanti inferriate alle vetrine. Ma la tranquillità è durata poco, perché l'altra notte i malviventi hanno agito di nuovo, sfondando a colpi di mazza il vetro della porta d'ingresso, senza però riuscire a entrare.

Non c'è davvero pace per la titolare della profumeria «Vanity» di corso Italia a Osio Sotto, per ben tre volte in meno di un mese presa di mira dai ladri. Ma anche se l'altra notte il colpo è andato in fumo, grazie proprio ai nuovi sistemi di sicurezza installati nei giorni scorsi, rimane l'amarezza per quella che sembra quasi essere una persecuzione.

«Una cosa è certa - racconta la donna, ancora scossa per l'ennesima notte insonne -: se pensano che mi arrenda si sbagliano di grosso. Questo negozio è la mia vita, ci lavoro da venticinque anni e me lo sono costruito giorno per giorno, con tanti sacrifici. E farò di tutto per difenderlo».

L'ultima spaccata, a quattordici giorni dalla precedente, è stata messa in atto attorno alle 2,30 della notte tra martedì 28 e mercoledì 29 maggio. I ladri, probabilmente la stessa banda delle altre volte, dopo aver raggiunto l'ingresso della profumeria, hanno preso a mazzate il doppio vetro mandandolo in frantumi. Ma non hanno fatto i conti con le due saracinesche di ferro automatizzate che la titolare ha fatto installare all'interno del negozio creando una barriera lungo tutta la parete che si affaccia sulla strada. I malviventi, trovandosi davanti il muro metallico (che probabilmente da fuori non era visibile), hanno cercato inutilmente di sollevarlo.

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