L'assessore regionale Mantovani
illustra le novità in campo sanitario

Sono 51 gli interrogativi che i membri della terza Commissione Sanità e Politiche Sociali del Consiglio Regionale hanno posto a proposito delle linee programmatiche sulla tutela e promozione della Salute (Prs). A tutti i quesiti, puntualmente, con un intervento durato circa due ore, ha risposto stamane il vicepresidente e assessore alla Salute della Regione Lombardia, Mario Mantovani, nel corso della seduta della Commissione Sanità convocata appositamente.

RIORDINO RETE - «L'attuazione del Piano Regionale di Sviluppo - ha evidenziato l'Assessore Mantovani - prevede significativi interventi di riqualificazione e di sviluppo del Sistema Sanitario e Socio Sanitario Lombardo, che si compiranno anche attraverso un riordino della rete di offerta e una rivalutazione dei principi legati a temi etici, organizzativi, programmatici e di umanizzazione degli interventi, che comportano fra l'altro una rilettura del sistema dei bisogni e dei corrispondenti adeguamenti normativi».

DIFFERENZIARE OFFERTA - Processi di sviluppo che a livello operativo avranno come punti fermi quattro aree, ha ulteriormente chiarito l'assessore Mantovani, che riguardano: «L'attenta valutazione della domanda e dei bisogni emergenti in modo da poter programmare opportunamente la rete di offerta; il riordino del sistema ospedaliero che permetterà di differenziare l'offerta all'interno di un sistema a rete, al fine di conformare un livello territoriale di assistenza adeguato e centri di riferimento sia territoriali che per patologia. Il tutto distribuendo quindi tra i differenti presidi ospedalieri le attività con criteri legati alla omogeneità e alla complessità clinica e tecnologica richiesta per le diagnosi e le terapie».

CREARE POLO EXTRA OSPEDALIERO - Il terzo punto riguarda l'attenzione al territorio come sede per sviluppare un risposta compiuta per la gestione del paziente cronico, che rappresenta il 30% della popolazione e il 70% dei consumi. L'obiettivo è creare a livello extra ospedaliero un polo forte, autonomo ed autorevole, anche dal punto di vista gestionale, che insieme al polo ospedaliero generi il circuito della continuità ospedale - territorio». E ha proseguito aggiungendo: «Ipotizziamo che queste attività potranno essere progressivamente spostate nei presidi ospedalieri meno complessi che diventeranno i punti nodali nella cura e nell'assistenza della cronici. Da ultimo ma certo non per importanza, la trasparenza, che non riguarderà esclusivamente gli aspetti legati alle nomine dei vertici aziendali e delle funzioni apicali del sistema sanitario, ma consiste nel mettere a disposizione degli operatori e dei cittadini dati facilmente fruibili circa l'appropriatezza delle prestazioni erogate, l'efficienza della spesa negli acquisti di beni e servizi, la misura degli esiti di cura, la soddisfazione degli utenti, i tempi di attesa».

«Nelle prossime sedute di giunta delibereremo in merito al riordino delle alte specialità». Lo ha anticipato stamane in Commissione Sanità l'assessore alla Salute Mantovani. «Il primo specifico provvedimento di questa legislatura - ha spiegato - avvia il più generale piano di riordino della rete di offerta, che rappresenta la linea portante del Piano regionale di Sviluppo. Per questo motivo ritengo opportuno condividere anticipatamente con il Consiglio le linee del provvedimento che sarà proposto».

GARANTIRE A TUTTI ALTA SPECIALITA' - Il responsabile della sanità lombarda ha quindi esposto i contenuti generali del provvedimento che presto verrà adottato dalla Giunta: «Vogliamo garantire a tutti i cittadini di poter fruire delle cure di alta specialità con adeguata appropriatezza ed efficacia. Le strutture che perderanno attività specialistica potranno svolgere altre attività assistenziali più rispondenti al bisogno del sistema sanitario. Si potranno potenziare le cure intermedie e/o ridurre le liste di attesa per ricoveri e per attività ambulatoriali».

CRITERI PERFEZIONATI - «Il provvedimento originato dalla delibera riguarderà - ha chiarito l'Assessore Mantovani - la cardiochirurgia, l'emodinamica e l'elettrofisiologia, la chirurgia toracica, la chirurgia vascolare e la neurochirurgia. Sono stati perfezionati i criteri da utilizzare come soglia per individuare le Unità Operative che sospenderanno le attività specifiche delle alte specialità, tenendo conto di ulteriori suggerimenti e richieste pervenuti dal mondo professionale e di salvaguardare unità operative presenti in presidi afferenti a territori disagiati».

REDISTINATO IL 5% - «L'applicazione dei criteri porta a una rimodulazione e non certo ad una rivoluzione nella rete di offerta, considerato - ha detto Mantovani - che verrà ridestinato meno del 5% dell'attività svolta nelle aree specialistiche interessate dal provvedimento: nonostante ciò il valore di tali attività è di circa 50 milioni di euro».

RUOLO IMPORTANTE DELLE ASL - «Un ruolo di grande rilievo avranno le Asl territorialmente competenti che, per ognuna delle unità operative che non raggiungono le soglie quali-quantitative fissate, dovranno predisporre un programma di riconversione che tenga conto degli investimenti già operati e del personale, individuando le attività alternative da erogare, in modo da poter accompagnare questo processo di cambiamento con gradualità, ma al tempo stesso con forte determinazione al risultato».

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