Ospedale, infiltrazioni d'acqua
«Una fontana» sotto la Torre 5

Le infiltrazioni ci sono da tempo, nel nuovo ospedale, si sa. E altrettanto si sa che, già da prima dell'assegnazione dell'appalto della trincea drenante, erano stati messi in atto dispositivi per tenere l'acqua lontana dall'ospedale, in particolare dai sotterranei.

Le infiltrazioni ci sono da tempo, nel nuovo ospedale, si sa. E altrettanto si sa che, già da prima dell'assegnazione dell'appalto della trincea drenante, erano stati messi in atto dispositivi per tenere l'acqua lontana dall'ospedale, in particolare dai sotterranei.

Iniezioni di resine dove le guaine impermeabilizzanti evidentemente non tenevano completamente all'asciutto, canaline di raccolta e pompe idrovore. La trincea, nel frattempo, è stata realizzata (non è ancora collaudata, però) ma sono anche cominciati i sopralluoghi della Procura e degli uomini della Finanza.

Nel corso di questi sopralluoghi è stato disposto il «carotaggio» di alcuni punti degli interrati, per monitorare il livello dell'acqua che preme sul Papa Giovanni XXIII. Un carotaggio che è stato protetto con una grata e lasciato aperto per seguire l'andamento dell'acqua.

L'area più critica è sotto Torre 5, proprio il punto dove, da settembre 2010, si erano manifestate le prime infiltrazioni. Ebbene, come si vede nelle fotografie, l'acqua continua a sgorgare dal carotaggio, quasi come in una «fontana». Ma vistose tracce di umidità e pozze d'acqua sono state monitorate anche in altri punti, in particolare di Torre 5.

E indiscrezioni attendibili sottolineano che sono proprio nella zona molto delicata del Ced, il Centro elettronico dell'ospedale, il «cuore» del Papa Giovanni che controlla non solo i sistemi centrali informatici ma che dovrà anche governare gli spostamenti automatizzati del materiale pesante e leggero, grazie al sistema a «binari» nei sotterranei dell'ospedale.

Ebbene, secondo informazioni in possesso della Procura, per proteggere il Ced sarebbe stata realizzata anche una sorta di miniparatia, un «Mose» in miniatura che dovrebbe permettere di drenare via l'acqua in caso di «infiltrazioni» particolarmente copiose, fino a 60 centimetri. E se salissero oltre?

Leggi le tre pagine dedicate all'argomento su L'Eco di martedì 11 giugno

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