Sistema aeroportuale del Nord
Maroni: basta conflitti, va rilanciato

«Il sistema aeroportuale del Nord ha bisogno di un riassetto: bisogna superare il conflitto tra Malpensa e Linate e pensare all'integrazione con Bergamo, Brescia, Verona, Torino e anche Venezia». Lo dice il presidente della Regione Roberto Maroni.

«Il sistema aeroportuale del Nord ha bisogno di un riassetto: bisogna superare il conflitto tra Malpensa e Linate e pensare all'integrazione con Bergamo, Brescia, Verona, Torino e anche Venezia». Il governatore Roberto Maroni vola alto, e torna su un progetto da sempre accarezzato in area Lega.

«Ci stiamo lavorando» assicura, e visto da Palazzo Lombardia è quindi necessario che il nuovo «amministratore delegato di Sea sia sensibile ai temi che pone la Regione». Ruolo che sarà ricoperto da Pietro Modiano, ex banchiere vicino al centrosinistra. Che guida il Comune di Milano, socio al 55 per cento di Sea. Il restante 44 è in mano a F2i, il Fondo d'investimento guidato da Vito Gamberale. Che ieri all'assemblea dei soci ha preso la scena tutta per sé. Tanto per cominciare, il fondo si è astenuto sull'approvazione del bilancio.

E Gamberale è andato giù con l'accetta: «Il bilancio rappresenta una sintesi primaria della gestione di una società, e parecchie cose non le abbiamo condivise». Perché vista da F2i la gestione di Sea «senz'altro non ha fatto dell'oculata spesa un fine quotidiano». E non a caso ieri la governance è stata tagliata del 60 per cento e gli stipendi del board del 30.

Poi Gamberale ha riconfermato la piena fiducia ai due consiglieri uscenti messi sotto inchiesta per aggiotaggio e turbativa d'asta in merito alla fallita quotazione di Sea in Borsa: Mauro Maia e il bergamasco (e vicepresidente) Renato Ravasio, già consigliere delegato di Sacbo. «Non c'è alcun motivo per non ricandidarli: hanno sempre lavorato con scrupolo, professionalità e rigore. Essere indagati non significa essere colpevoli».

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