Lega, Locatelli si ritira
«L'unità prima di tutto»

Da congresso delle divisioni a congresso bulgaro? Si saprà solo giovedì, dopo le 19,30, quando scadrà il termine e le candidature saranno ufficiali. Non ci sarà quella di Stefano Locatelli, che ieri ha annunciato il suo passo indietro.

Da congresso delle divisioni a congresso bulgaro? Si saprà solo giovedì, dopo le 19,30, quando scadrà il termine e le candidature (accompagnate da 150 firme) saranno ufficiali. Non ci sarà quella di Stefano Locatelli, che ieri ha annunciato il suo passo indietro.

Il sindaco di Chiuduno - che solo domenica confermava la sua volontà di correre per la leadership provinciale della Lega e lunedì sera si è presentato ai militanti della Valle Seriana in veste di competitor - dopo qualche ora ha cambiato idea, anche se il suo possibile forfait era nell'aria da tempo. Nessuna pressione e nessun accordo - l'interessato sgombra il campo da equivoci -, piuttosto, spiega, «l'ascolto di molti militanti che chiedono l'unità. Con questa scelta voglio dimostrare che viene prima il bene della Lega rispetto ad aspirazioni personali che purtroppo, a volte, si trasformano in divisioni sul territorio».

Da quattro, quindi, gli aspiranti segretari provinciali al congresso di sabato a Brembate Sopra restano due. Dopo il ritiro dell'ex consigliere regionale Giosuè Frosio e di Locatelli, in campo ci sono ancora l'ex assessore regionale Daniele Belotti e l'avvocato, già candidato sindaco di Bergamo, Raffaella Bordogna (alle prese con la raccolta firme).

Ascoltata, quindi, la tirata d'orecchie del responsabile organizzativo federale Roberto Calderoli: «Basta anarchia».

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