«Botellón» alla Fara: 200 giovani
Allegria, molto vino e zero incidenti

Il «Botellón» alla Fara è scattato dopo le 22. Sono stati circa duecento i giovani, molti minorenni, che si sono radunati sabato 29 giugno armati di vino. Il clima è comunque rimasto tranquillo. Qualche coro e qualche schiamazzo. Le forze dell'ordine hanno vigilato.

Il «Botellón» alla Fara è scattato dopo le 22. Sono stati circa duecento i giovani, molti minorenni, che si sono radunati sabato 29 giugno armati di vino. Il clima è comunque rimasto tranquillo. Qualche coro e qualche schiamazzo. Le forze dell'ordine hanno vigilato. Almeno fino a mezzanotte non si sono registrati incidenti o interventi delle forze dell'ordine. Notati purtroppo diversi minorenni bere a dismisura.

ORE 21,30

Siamo intorno alle settanta presenze. Tantissimi minorenni provenienti dalla città e soprattutto dalla provincia (Dalmine, Stezzano, Val Seriana). Tutti muniti rigorosamente di bottiglie di vino ma il clima rimane per ora tranquillo.

ORE 21,15
Cominciano ad arrivare i primi partecipanti. Prima cinque ragazzi da Dalmine e subito dopo un gruppo di venticinque giovani con zaini pieni di vino e birra. Tanta allegria ma al momento non si registrano particolari eccessi.

ORE 21
Sono le 21 e, stando ai programmi iniziali, la Fara avrebbe dovuto riempirsi di ragazzi pronti a far festa a modo loro per la quinta edizione del «Botellón». In realtà al momento sul prato della Fara ci sono solo carabinieri, polizia e i cestini dell'immondizia pronti per essere riempiti. Di festa nemmeno l'ombra: giusto quattro ragazzi che danno due calci ad un pallone sfruttando l'ultimo sole della giornata.

LA VIGILIA
Un divertimento che sulla pagina di Facebook viene definito come «una festa che non vuol dire solo sballo, casino e lamentele, ma una città in cui i giovani si possano trovare e festeggiare senza sentire la pressione di una mentalità bigotta». Ma è chiaro che il nome dato alla festa fa presagire uno scenario, almeno sulla carta, un po' diverso dalle premesse ufficiali degli organizzatori che anche quest'anno hanno usato il social network per organizzarsi.

Proprio a proposito delle preoccupazioni il Comune di Bergamo è subito intervenuto con un'ordinanza emessa proprio in vista della manifestazione di questa sera. L'accesso a Città Alta infatti, solitamente interdetto dalle 21 all'1 tutti i sabati sera, è stato vietato due ore prima dell'orario classico e riaperto due ore dopo: dalle 19 alle 3 quindi traffico limitato, niente auto né moto per «tutelare l'incolumità pubblica e la circolazione stradale».

Un modo dunque per tutelare i bergamaschi che passeggeranno in zona e per evitare intasamenti del traffico e rischi per gli automobilisti che salgono in Città Alta per una passeggiata sulle Mura e per i ragazzi che, eventualmente, dovessero mettersi al volante dopo un bicchiere di troppo.

Nessuna particolare preoccupazione dalla Questura che ha fatto sapere: «Per il Botellòn ci attrezzeremo come facciamo di consueto durante manifestazioni pubbliche di questo tipo. Non abbiamo per questo neanche chiesto l'ausilio di colleghi delle province vicine». L'ultima edizione del «Botellòn», che si è tenuta lo scorso 29 settembre fu un disastro: l'ansia per l'attesa era tanta sia su Facebook nella pagina ufficiale per i partecipanti che aspettavano l'evento sia per Comune e forze dell'ordine che erano pronti al peggio.

E invece non si presentò nessuno all'appuntamento lasciando il prato della Fara clamorosamente vuoto. Per questa edizione gli iscritti sono più di 300, sempre stando ai dati presenti sulla pagina del social network. A scegliere la Fara sono stati gli stessi utenti che hanno votato tramite sondaggio la zona di Città Alta, che ha vinto per poco sullo SkatePark di Alzano Lombardo, da molti ritenuto perfetto per un evento come il «Botellòn», e sul Parco della Trucca. Fino a stamattina i commenti di attesa per la festa scarseggiavano ma il vero riscontro si avrà stasera: sperando sia festa, ma sana. Ma per ora calma piatta e nessuno in giro.

Federico Biffignandi

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